Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
A, Stava dell'Arno in su la vaga sponda
A, È pur bello il tuo sembiante
A questi dolci accenti
O mio giglio ella dicea
Trascrizione del testo poetico
Stava dell’Arno in su la vaga sponda
Fra la schiera odorosa
Vezzosetta una rosa
Specchiandosi nell’onda
Mentre Zefiro amante
Giva scherzando agl’altri fiori in seno
Quando sul lido ameno
Amor condusse un innocente giglio
E mostrolli la rosa in braccio a Teti
E con dolce sorriso il guardo affisse
Poi da soave ardor rapito disse:
E’ pur bello il tuo sembiante
O mia rosa in mezzo all’onda
Forse amor qui la nasconde
Perché più m’accenda il cor.
Come il sol che i lumi offende
Se si mira chiaro in volto
Ma s’egli è fra nubi involto
Più dilegua il suo splendor.
A questi dolci accenti
Di modesto rossor tutta si tinse
La Rosa e tolto all’acque il suo sembiante
Privò se stessa ancora
Dal bel piacer di vagheggiarsi anch’ella
Credé farsi men vaga e fu più bella.
O mio giglio ella diceva
No son bella al par di te
Et il giglio rispondea
Tu più bella sei di me
Mi fa bella di quest’onde
Il riflesso ella risponde
Ma beltade in me non è
Vive in te l’altro ripiglia
Lume tal che mi consiglia
A serbarti vera fé.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 11.13
Scheda a cura di Gianpaolo Russo