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Bibliografia
Descrizione analitica
S, Ninfe e pastori, che nel cor nutrite
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È una tiranna la ninfa bella
Vince la ninfa mia co i suoi bei lumi
S, Ha nel volto un certo brio
S, Questo oggetto si vago e si vezzoso
S, Ditegli che il mio core
Trascrizione del testo poetico
Ninfe e pastori, che nel cor nutrite
Dolci amorosi ardori
Deh per pietà mi dite
Dove s’aggira la mia bella Clori.
E se saper volete
I suoi pregi i suoi vanti i suoi costumi
Io vel dirò ma poi
Non fissate lo sguardo a lumi suoi.
È una tiranna
La ninfa bella
Che m’innamora.
Sempre rubella
Fugge ed’ inganna
Chi più l’adora.
Vince la ninfa mia coi suoi bei lumi
Del sole ai rai lucenti
E sono i labbri suoi rubini ardenti
Nella guancia vezzosa
Pompeggia gentilmente e giglio e rosa
La fronte è un ciel sereno
Cede il candido avorio al bianco seno
La vaga bella mia
È un misto di bellezza e leggiadria.
Ha nel volto un certo brio
L’idol mio
Che diletta e spira ardor
Le sue vaghe pupillette
Son saette
Che dan palme al dio d’amor.
Questo oggetto sì vago e sì vezzoso
Sempre crudo, e tiranno
Sprezza della mia fé gl’alteri vanti
Sorda ai sospiri alle querele ai pianti
Deh per pietà pastori
Se mai vedete Clori.
Ditegli ch’il mio core
Arde per lei d’amor tutto fedele
E se nega mercé,
Ditegli voi per me
Bella crudele.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 11.3
Scheda a cura di Gianpaolo Russo