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Redazione
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Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
M’ingannasti crudel più non ti credo
Della raggion le forze
Quant’è dolce la libertà
Idolatra più non sarà
Delle mie fiamme antiche
Voglio ridere pur di core
Sprezzo il fulmine del tuo sguardo
Trascrizione del testo poetico
M’ingannasti crudel più non ti credo
Rec.
Della raggion le forze
Amor un tempo oppresse
E forsennato amante
Ver chi sempre fuggia volsi le piante
Da miei passati errori
Benché tardi m’avvedo.
M’ingannasti crudel più non ti credo.
Aria
Quant’è dolce la libertà
Doppo lunga servitù
Questo cor ch’amante fu
Più ne lacci non caderà
Quant’è dolce libertà.
Idolatra più non sarà
D’un bel volto il mio pensier
Non può giunger a goder
Chi le pene fuggir non sa
Quant’è dolce libertà.
Rec.
Delle mie fiamme antiche
Anche il cenere è estinto e forse un giorno
D’una fede negletta
Farà s’è giusto amor aspra vendetta.
Voglio ridere pur di core
S’il nume d’amore
Ti punge un dì.
Di Cupido l’acerbo strale
Farà un giorno piaga mortale
In quel seno che mi tradì
Sprezzo il fulmine del tuo sguardo
Né provo più il dardo
Che già mi ferì.
Già spezzate son le catene
Dolce gioia fugò le pene
Quando il varco a goder m’aprì
Voglio ridere pur di core
S’il nume d’amore
Ti punge un dì.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 46 [olim 60.1.52].1
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni