Scheda n. 5813

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1710

Titolo

Incostanza / Del Sig.r Gioseppe Pignatta.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pignatta, Giuseppe (seconda metà XVII sec)

Fa parte di

Redazione

[Roma : copia di Francesco Lanciani, 1690-1710]

Descrizione fisica

C. 105r-132r

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intitolazione sopra l’incipit; a c. 132v frammento di composizione copiato da altra mano; il n. del copista è indicato sulla base degli esempi in Marx-Watanabe (v. Bibliografia)

Titolo uniforme

Vorrei languir d'amore. Cantata, Incostanza

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (aria, la minore, c)
S, Vorrei languir d’amore
%C-1@c 4-8-''EFEDC/
1.2: (aria, la minore, c)
S, D’ogni bel crine a’i lacci
2.1: (recitativo, c)
S, Capriccioso desio nutro nel seno
%C-1@c 8-6''CC8C6CC'4AA/
3.1: (aria, do maggiore, 3/8)
S, Così provo senza pene
%C-1@3/8 ''4G8C/4'B''8C/
3.2: (aria, do maggiore, 3/8)
S, Lieto sento dentro il petto
4.1: (recitativo, c)
S, Son d’amanti follie
%C-1@c 8-6''EE8F6FE8E'B''D6DE/
5.1: Allegro(aria, mi minore, c)
S, Non è amore quell’amore
%C-1@c 4-8.''E6F8.G6A8.xD6xF/
5.2: (aria, mi minore, c)
S, Non è amante quell’amante
6.1: (recitativo, c)
S, E d’un core viltade
%C-1@c 8-4''C8E4C8C'B/
6.2: (aria cavata, 3/2)
S, Obligo [i.e.] è di consorte e non d’amante.
%C-1@3/2 ''2.F4E2D/

Trascrizione del testo poetico

Vorrei languir d’amore
Ma non ho cor d’amar
Per ogni bella ardore
Sento né so brugiar.

D’ogni bel crine a’i lacci
L’alma prigion si fa
E pur in fra gl’impacci
D’amore il cor non sta.

Capriccioso desio nutro nel seno
Appena per un bello avvampo amante
Che fatto in un istante
D’altra sembianza adorator rovello
Volubile e leggiero
Cangio voglia et amor muto pensiero.

Così provo senza pene
Tutto il bene
Che può amor dispensar
E sol amo per gioire
Ch’adorare per languire
Non si chiama vero amar.

Lieto sento dentro il petto
Senz’affetto
Di Cupido li piacer
Son creduto per amante
E senz’essere costante
Son felice nel goder.

Son d’amanti follie
Son chimere a donne serbar fede
C’han per essenza lor l’esser leggiere
Né so per qual ragione
Il candore di fé tanto s’apprezza
Quando il bianco è color sol di sciocchezza.

Non è amore quell’amore
Che consiste in un amor
(No, no, no)
Mille piaghe ha da provar
Chi vantare per guerriero
Per guerriero vuole il cuor.

Non è amante quell’amante
Che un sol bello vuole amar
(No, no, no)
Mille fiamme ha da sentir
Nel gioire chi pretende
Chi pretende trionfar.

E d’un core viltade
Tutti gli affetti suoi sacrare a un volto
E per l’oro d’un crine
Per l’argento d’un seno
Vender sua libertade
Poiché l’esser fedele
È d’amico dover l’amor costante
Obligo [i.e.] è di consorte e non d’amante.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2489.6

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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