Scheda n. 5693

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1727

Titolo

Dunque è pur ver che parti?

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Fa parte di

Cantate (n. 5318/20)

Redazione

[S.l. : copia, 1710-1740]

Descrizione fisica

C. 89-92v

Filigrana

Non rilevata

Note

per l’attribuzione ad Astorga cfr. Repertori bibliografici. La data "1727" è apposta in fondo, alla c. 92v.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, si♭ maggiore, c)
Dunque è pur ver che parti?
2.1: Largo(aria, do minore, 12/8)
Lasciami sì
3.1: (recitativo, c)
Infelice a chi parlo già da me t'allontani
4.1: Allegro(aria, si♭ maggiore, 3/8)
Senza chiamarti ingrata

Trascrizione del testo poetico

Dunque è pur ver che parti?
E puoi così lasciarmi ingrato core?
Ahi memoria ahi dolore
Tu che dirmi volevi
Se tu mi lasci io moro
Com’or senza ristoro
Senza scusa mi lasci e m’abbandoni
Fra le più acerbe pene
Né pietà ti trattiene
Né la tua crudeltà ti reca orrore?
E parti e puoi lasciarmi ingrato core.

Lasciami sì ma pria
Rendimi l’alma mia
Poi va lontan da me
Se la mia vita sei
Vivere non poss’io
Diviso dal cor mio
Che vive in te.

Infelice a chi parlo
Già da me t’allontani
E la mia fede sproni aggiunge al tuo piede
Più puote nel mio petto
La nativa fierezza
Che la mia fedeltà che i pianti miei
Misero ti perdei
Perché troppo t’amai perché son fido
Deh s’è così torna adorato bene
Gia cedo al mio destin ritorna in pace
Estinguerò la pace
D’un amor senza speme
E dalli miei poco graditi accenti
Più non ascolterai i miei tormenti.

Senza chiamarti ingrata
Le pene tacerò
E più non cercherò
Se m’odi o m’ami
Né tu da me saprai
Se fido t’amo ancor
O se disciolto il cor
Più non ti brami.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 21.20

Scheda a cura di Nicola Placanica
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