Scheda n. 5615

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1680

Titolo

Sparsa il crine e lagrimosa

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Rossi, Luigi (1597-1653)
autore del testo per musica: Corgna, Fabio della

Fa parte di

Redazione

[Roma : copia, 1640-1680]

Descrizione fisica

C. 47r-51r (olim p. 91-99)

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’incipit testuale; per il n. del compositore e dell’autore del testo poetico v. Rep. bibliografici. in I-Bc Q.46 ha come titolo "Lamento di Zaida mora", in I-Rdp "La bella Zaida".

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (arioso, la minore, 6/2)
S, Sparsa il crine e lagrimosa
%C-1@6/2 2-'EEE1E/
2.1: (recitativo, c)
S, Dove dove n’andate quasi a volo
%C-1@c 4-8''ED4F8ED/
3.1: (aria cavata, 6/4)
S, Volgi la prora in qua
%C-1@6/4 2''D.E4F2DD
4.1: (recitativo, c)
S, Rende’l superbo et empio
%C-1@c ''4E'8BB.B6B8BB
5.1: (aria cavata, 3/2)
S, Volgi la prora in qua
%C-1@3/2 2-''1F/2F.G4A
6.1: (recitativo-arioso, c)
S, Ma tu lassa non curi
%C-1@c 8-'B4EE8ExF4GGA8AB
7.1: (aria cavata, 3/2)
S, L’Arabo Macometto
%C-1@3/2 ''4.D8D4F
8.1: (recitativo, c)
S, Lamecca [sic] il sol la copra
%C-1@c 4''D8-F.F6F8FE/
9.1: (aria cavata, 3/2)
S, Il suo caro Mustafà
%C-1@3/2 2'G4GxG4AA.A{6B''C}

Trascrizione del testo poetico

Sparsa il crine e lagrimosa
Del[l]’Egeo ne’ l’ampie sponde
Zaida bella e dolorosa
Infelice grida a l’aure
E piange all’onde così dice:

Dove dove n’andate quasi a volo
Per mar tumide vele del Pirata?
Crudele che serve il Re toscano
Ahi barbaro Christiano,

Volgi la prora in qua
Rendimi Mustafà!

Rende’l superbo et empio
Che non lice involar le spoglie a un Dio
Egli non è già mio
Servo è d’amore amor ch’il tutto regge
E ne la legge sua crede ogni legge.
Predator insolente
Che con croci di foco ardi ogni lido
Senti, deh, sent’il grido
E ti mova il dolore d’una Mora
Che more in man d’amore.
Così gonfin tue vele
Aure feconde et ubbidisca il mare
E s’increspi giocond’a le tue voglie.
Così per te si spoglie
Bisantio invitto e del Tuchesco Impero
Prostrato ogni guerriero
E la tua spada ceda
E tu già carco di Pirope (49r????) et oro
E d’ogni ricca preda
Faccia all’etrusco mar lieto ritorno.

Volgi la prora in qua
Che drizzasti a Livorno
Rendimi Mustafà.

Ma tu lassa non curi
Mie lagrimose strida
(Ahi, ahi)
Nemica del mio cielo
Non mai fortuna arrida
All’ingiuste tue voglie
E tue Christiane spoglie
Preda sia di color che tu predasti
L’acqua in cui tant’usasti
Contrastata da venti
Perfido a te contrasti
E qual ti mostri a me sordo a tuoi preghi
Perfido il mar t’anneghi.
Ah ciel che dissi oh Dio
Cada sopra di me l’augurio indegno
Poiché va l’alma mia dentr’a???? (50v) legno
Ahi che sia maledetto
Poiché del mio dolor sì poca cura.

L’Arabo Macometto
E’l suo seguace Alì.

Lamecca [sic] il sol la copra
E cada sotto sopra
Medina Falnabi sia maledetto
Il dì che Zaida nacque
Poiché prigion per acque
Ciato di ferro va.

Il suo caro Mustafà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2505.8

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
Ultima modifica: