Scheda n. 5358

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1720-1730

Titolo

Cantata a voce sola / Del Sig.r Baron D’astorga

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Fa parte di

Cantate a voce sola (n. 5246/10)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 69-74

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, mi♭ maggiore, c)
Misero e che mi giova
2.1: Largo(aria, fa minore, 12/8)
Poveri amori miei
3.1: (recitativo, do minore, c)
Se pure il monte, il fiume
4.1: (aria, mi♭ maggiore, c)
Non si da ben’io l’intendo

Trascrizione del testo poetico

Misero e che mi giova
In sì ria lontananza
Di rivolgere il guardo al fiume, al monte
Se con torbida fronte
Di memorie e di affanno
Così si va pascendo il pensier mio.
Con dura rimembranza
Ahi che così ravviso
Il mio pianto nel rio
E nelle rupi all’or ch’io giro il passo
Filli per me crudele
Il tuo barbaro core il cor di sasso.

Poveri amori miei
Pensando in lontananza
Sempre gridando vò
E pur di mia costanza
Il premio che vorrei
Cruda sperar non so.

Se pure il monte, il fiume
Benché di senso privi
Hanno qualche pietà del cor ch’adora
Risponde il monte ogn’ora
Pietoso a miei martiri
E gode in echeggiare
Con flebili sospiri a’ miei sospiri
Accoglie il fiume ancora
Nella bell’onda chiara
Le mie lagrime amare
Tu sol dei miei tormenti
Barbara senza core
Quando chiedo pietà pietà non senti.

Non si da ben’io l’intendo
Fede amore e lontananza
Io lo so che vivo in pene
Tra catene
Con esempio di costanza

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-SLAfr - S. Marco in Lamis (FG) - Biblioteca Padre Antonio Maria Fania da Rignano [Santuario di San Matteo sul Gargano]
collocazione Ms. Mus. 1.10

Scheda a cura di Danilo Camerlengo
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