Scheda n. 5284

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Il Nerone

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 121v-127v (olim 151v-156v)

Filigrana

Non rilevata

Note

Il titolo "Il Nerone", apposto dallo stesso copista sulla prima carta, non sembra compatibile con il contenuto testuale della cantata.

Titolo uniforme

Sovra cima eminente. Cantata, Il Nerone

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, re minore, c)
Sovra cima eminente
2.1: (aria, la minore, c-3/4)
Sorte fiera ed è possibile
3.1: (recitativo-arioso, c-3/2)
Ah che l’alto furor d’iniqua sorte
4.1: (aria, c)
L’addolorato amante
5.1: (aria, re minore, c)
Cara notte celi il giorno
6.1: (recitativo, c)
Così cantò il Pastore
7.1: (aria, re minore, c3/4)
Se luce fulgida
8.1: (recitativo-arioso, c)
Stolto stolto che dico?

Trascrizione del testo poetico

Sovra cima eminente
Che sovra stava all’habitate rive
Del latino torrente
L’infelice Mirtillo
Con questo pianto un giorno
Fece al proprio dolor mesto ritorno.

Sorte fiera ed è possibile
Che sì cruda e inesorabile
Mi raggiri il cor amabile
Reso al male indivisibile.

Tu vezzosa amorosa
Mi donasti un chiaro dì
Hoperosa tormentosa
L’odio tuo me l’imbrunì.

Ah che l’alto furor d’iniqua sorte
Spesso il viver trattiene e manda a morte.

L’addolorato amante
Entro di sé mordeva i proprij eventi
Ed in sì mesti accenti
Vidde il sole indorar l’onda spumante
Quando per ria sventura
Al rimirar il precipitio ardente
Del bell’astro lucente
Gl’ingombraro la vita eccelse mura
Ove la bella Clori
Era Febo secondo a muti horrori.

Cara notte celi il giorno
E di stelle fide ancelle
Tu ricami il fosco ammanto
Mira intanto
Nel tuo sen con sue carole
Festeggiar più bello il sole.

Così cantò il Pastore
E fissando le luci ai tetti amanti (recte amati)
Co’ sospiri infocati
Scaldava il petto ed avvampava il core
Poi disse ahi che non dura
Una lucida notte a un’alma oscura.

Aria
Se luce fulgida di pene
Un argine al core appresta
Hor notte splendida
Sul caro margine
Il duolo arresta e con gioia
E con gioia e contenti
Pone fine ai sospiri ed a’ lamenti.

Stolto stolto che dico?
Ah che l’horror fugace
Porge tregua al dolor ma non dà pace.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 40 [olim 33.5.29].32

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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