Scheda n. 5114

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Nel bel regno d’amore / musica del Sig. Gio. Cesare Netti / parole del sig. Conte Valle

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Netti, Giovanni Cesare (1649-1686)

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 32-39

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, si♭ maggiore, c)
Nel bel regno d’amore
2.1: (aria, si♭ maggiore, c)
Ami il sen d’affetto instabile
2.2: (aria, c)
Se d’amor il laccio sciogliere
3.1: (recitativo, c)
Stravagante dottrina
4.1: (aria, sol minore, c3/8)
Hora bramo la donna ch’è altera
4.2: (aria, c3/8)
Doppo ch’amo con voglia incostante
5.1: (recitativo, c)
Così liberi sensi
6.1: (aria, fa maggiore, c3/2-c)
Donne mie datevi pace

Trascrizione del testo poetico

Nel bel regno d’amore
Viver gl’anni felici indarno spera
Chi d’una donna altera
Con lunga servitù donato ha il core
Con specioso nome
D’un’invitta costanza
Si dipinge tal hora
Un pertinace ed ostinato affetto
Che da fortuna amica
Mi fu concesso allontanar dal petto
Instabile in amore
D’un foco che non dura il cor fa centro
Né m’agita il pensiero
S’amo beltà crudele
Se miro il viso ed altri gusta il miele.

Ami il sen d’affetto instabile
Ch’in amor spera goder
Quella fé ch’è variabile
Alla donna suol piacer.

Se d’amor il laccio sciogliere
Nel suo core ella giurò
Pur alfin ha da rivolgere
Ad amar chi la sprezzò.

Stravagante dottrina
Concetto insussistente
Sembrerà forse a un infelice amante
Cui di ragione il lume affascinò
Con la sua benda amore
Anch’io fido e costante
D’una sola bellezza arsi piagato
Servii benché sprezzato
Seguii benché fuggito
Idolatrai schernito
Sempre scherzo del fato
Pur d’un petto ch’avea tempra di scoglio
Sperai con la costanza
Della mia fede intenerir l’orgoglio
Disingannato alfine
Fei che ragion ricuperasse i sensi
Hor con voglie inquiete
Ardo di mille fiamme e in più d’un loco
Con fugace pensiero estinguo il foco.

Hora bramo la donna ch’è altera
Hor mi piace bellezza ch’è humile
Hoggi avvampo d’un volto gentile
Diman cerco beltà ch’è più fiera.

Doppo ch’amo con voglia incostante
I tormenti le pene fugai
Sol piaceri e diletti provai
D’un bel seno più amato che amante.

Così liberi sensi
Amazzoni superbe
Pena d’esempio meritar dovete
Ma vuò sperar che la giustitia mia
Nel tribunal d’amor difesa sia.

Donne mie datevi pace
S’io sono incostante
S’è ingrato e infedele
S’è perfido amante
Superbo e crudele
Voglio amar come mi piace
Donne mie datevi pace.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.5.28.7

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
Ultima modifica: