Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Bibliografia
Descrizione analitica
Nell’estremo momento in cui sovrasta
In tanto rio dolor
Altro non v’è: Petreio
Sin dall’etra Giove il nume
Trascrizione del testo poetico
Nell’estremo momento in cui sovrasta
Alla mia libertà, spergiuro il fato!
Amico. Ahi se pietade
Soggiorna nel tuo petto
Con prode, e invitto acciaro
Aprimi il seno, e passa
L’intrepido valor di questo core,
E trovi nel tuo ardir pronta una morte
Che rendi men funesta iniqua sorte.
Prova maggior di nobile prodezza
Testimonio più caro del tuo affetto
Non mi puoi dar che con amica mano
Svellermi l’alma, e spargere il mio sangue
Precipitar un Iuba al suolo esangue.
In tanto rio dolor
Uccidi ed alma, e cor
Spargi l’invitto sangue
Dal petto mio regal.
Contento morirò,
E lieto volerò
Tra i Numi alti, e possenti
Glorioso, ed immortal.
Altro non v’è: Petreio,
La morte è il sol rimedio alle mie pene,
È vana ogni dimora,
Funesta ogni pietade:
Intrepida quest’alma,
Non paventa l’aspetto
D’un orrido, lugubre, e mortal colpo:
Su via, che tardi? Amico? Il solo amore
Dia forza al braccio, e ti disponga il core.
Così libero, e sciolto
Dalle umane vicende il spirto: tema
Il romano poter la mia fierezza,
A Pluto scenderò di sdegno armato,
Per vendicar l’oltraggio empio, e tiranno,
Sfiderò Giove il nume, a un fier cimento;
Se de’ suoi strali invitto io non pavento.
Sin dall’etra Giove il nume
Per vendetta io sfiderò
E dall’Erebo profondo
Furie e mostri io sveglierò.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Musiksammlung
collocazione Mus. Hs. 17603.12
Scheda a cura di Andrea Zedler