Scheda n. 4940

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1710-1750

Titolo

F[eo?] Peccato | Cantata a due voci, Il Peccato dell’Angeli, el Peccato dell’Uomo. | Soprano, e Contralto

Presentazione

Partitura e parte

Legami a persone

compositore: Feo, Francesco (1691-1761)
possessore: Selvaggi, Gaspare (1763-1847)

Fa parte di

F. Feo. Cantatas. (n. 4924/17)

Redazione

[S.l. : copia, 1710-1750]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 111-117r), 2 parti (S: c. 118-124; A: c. 125-130) ; 210x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Chi mi esilia dal Cielo?. Cantata spirituale

Organico

Soprano, contralto e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, do minore, c)
[Pecc. angeli; Pecc. uomo], [Peccato degli angeli]: Chi mi esilia dal Cielo?; [Peccato dell'uomo]: Chi mi caccia dal mondo?
2.1: Non presto(aria, fa minore, c)
[Pecc. uomo], Il Peccato vuol dir morte
2.2: (aria, do minore, c)
[Pecc. uomo], Ei vuol dire aspre ritorte
3.1: (recitativo, si minore, c)
[Pecc. angeli], Tu già del Paradiso
4.1: Un poco andante(aria, sol minore, 3/8)
[Pecc. angeli], Misero fiore
4.2: (aria, si♭ maggiore, c)
[Pecc. angeli], Con più furore
4.3: (aria, sol minore, 3/8)
[Pecc. angeli], Da capo: Misero fiore
5.1: (recitativo, la maggiore, c)
[Pecc. uomo], Peccato! E chi l’intende?
6.1: A due | Un poco andante(duetto, do minore, c)
[Pecc. angeli e pecc. uomo], Risolvi o lasci Iddio
6.2: A due | Un poco andante(duetto, do minore, c)
[Pecc angeli e pecc. uomo], Risolvi o lasci Iddio

Trascrizione del testo poetico

Chi mi esilia dal Cielo?
Chi mi caccia dal mondo?
Chi nel fondo infernale
Mi fulmina m’inchioda?
Ahi che lo strale il terribile telo
Ne vien da la gran mano
Del Vero Giove irato
E mi ferisce e mi trafigge il lato.
Un sol pensiero solo
Si fa de’ miei pensieri eterno duolo
Un sol morso vietato
Mio rimorso immutal ma ha condennato.

Il Peccato vuol dir morte
Piaghe, affanni, e tedio, e tema
Che spavento oh quale orror!
Ei vuol dire aspre ritorte
Pena ria miseria estrema
Insoffribile rossor.

Tu già del Paradiso
Del terrestre piacere
A pianger destinato erri lontano
Io dall’ardir più vano
Oppresso ed avvilito
Cadei giù da le stelle,
Ah che non mai potrò mirar più quelle
Fiero pensiero e rio
Per te in un punto ho già perduto un dio.

Misero fiore
Turbine irato
In mezzo al Prato
Cader ti fa.
Con più furore
Un fallo solo
(Ahi pena ahi duolo)
Morte mi dà.
Misero fiore...

Peccato! E chi l’intende?
Egli accende lo sdegno
E i Fulmini trisulchi in man d’un Dio!
Non vi è Mostro più rio
La giù su l’arse arene
Che a Stige e Flegetonte
Implacabile renda e core e fronte
Peccato e Inferno egli è un’istessa cosa
Se dell’Inferno Origine è il Peccato
Inferno è il non goder il Nume amato
E non teme il Mortale?
E di Peccato a i maledetti accenti,
Mortal, cieco mortal, tu non paventi?

[a 2]
Risolvi o lascia Iddio
O fuggi dal Peccato
Vuoi tu la colpa Ingrato?
Iddio hai da lasciar.
Risolvi o lascia Iddio
O fuggi dal Peccato
Vuoi Dio che t’ha creato?
La colpa hai da lasciar.
Sarai sì iniquo e rio
Ribelle al creatore?
Ah no: fuggi l’errore
Se al fin ti vuoi salvar.
Risolvi o lascia Iddio...

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Lbl - London - British Library
collocazione Add. MS 14148.17

Scheda a cura di Giacomo Sances
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