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Legami a persone
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Redazione
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Filigrana
Titolo uniforme
Organico
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Descrizione analitica
Di rugiadose lagrime
Quanto sei crudo
Schermo bastante
Quando la rosa allora
Sei troppo crudo in vendicarti Amore
Ma di che mi dolg'io
Godi pure o regio fiore
Qui si tacque la Rosa
Trascrizione del testo poetico
Di rugiadose lagrime spargea
Il nativo torrente
Per l’altero vermiglio
Di bella rosa innamorato il giglio
Ma sembravan quelle stille
Più di mille
Vaghe perle ch’a vederle
Parea nel proprio duolo
Più pretioso e non men vago il suolo
Quando al suon di quest’accenti
Sciols’il giglio primiero i suoi lamenti:
Quanto sei crudo
Nume ignudo
Questo seno lo dirà
Lacerato dal dolore
Il mio core
Se non cessa la tua face
Tropp’audace
Fors’un dì vinto cadrà.
Schermo bastante
Nume infante
A’ tuoi strali più non ho.
Bersagliato dal rigore
D’empio Amore
Se non porgi alla mia vita
Dolce aita
Più resistere non può.
Quando la rosa allora
Trafitta in un istante
Dall’aureo stral del faretrato infante
Pria di scior queste note
Fe’ di vergogna all’apparir novello
In un doppio rosor l’ostro più bello.
Aria
Sei troppo crudo in vendicarti Amore
Punsi è ver ma tu impiagasti
Io la madre e tu’l mio petto
Io ferij tu lacerasti
Io nel piè ma tu nel core.
Se troppo crudo in vendicarti Amore.
Ma di che mi dolg’io
se da quella ferita
Da cui morte credei trovo la vita.
Godi pur o regio fiore
Trono stabil et altero
Se a far doppio a te l’impero
Prigionier nasce il mio core.
Sei troppo dolce in vendicarti Amore.
Qui si tacque la Rosa
Ma nel volto lasciò dubbio indeciso
Se fosser più loquaci a chieder baci
I dolci sguardi il suo rossore o il riso
L’alba intanto spargea nembi odorosi
E Talamo formando a regij sposi
Fu d’Himeneo sì grato
Pronuba l’Aurora
E Paradiso il prato.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.4.51
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni