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Descrizione analitica
Da dolor mai più inteso
Dove sei o mio ben
A chiunque s'incontrava
Dove sei ch’io svanisco a dirne il nome
Hor con mani incrocicchiate
Dove sei che di te non ho più nove
De’ bei campi e delle valli
Che disse favellando appò miei versi
Ciò ch’egli opra il destin fiero
Deh perché pur ti vad’ognor cercando
Se dimando al dov’al donde
Misera son frenetica e vaneggio
Così stanca del cammino
E così al dolce marmo rio dell’acque
Trascrizione del testo poetico
Da dolor non mai più inteso
Tutt’astratta Maddalena
Esprimea col piè sospeso
Del suo cor l’immensa pena.
Ho smarrito il caro sposo
Vivo pure e pur riposo.
Dove sei o mio ben chi mi t’asconde
E quando e come il persi e dove e donde.
2.a
A chiunque s’incontrava
Ansiosa ed anelante
Risoluta dimandava
Del suo bello e caro amante.
Che farò così smarrita
Se lontana è la mia vita.
Dove sei ch’io svanisco a dirne il nome
E dove e donde il persi e quando e come.
3.a
Hor con mani incrocicchiate
Inchinava il capo al suolo
Hor con voci disperate
Disfogava il suo gran duolo
Senza l’alma mia ch’adoro
Moro già perché non moro.
Dove sei che di te non ho più nove
E come e quando il persi e donde e dove.
4.a
De’ bei campi e delle valli
S’egli è giglio s’egli è fiore
Perché pure o miei gran falli
Qui non son le sue dimore
Ah s’almeno in questo speco
Rispondesse una sol’eco.
Che dissa favellando appò miei versi
E come e donde e dove e quando il persi.
5.a
Ciò ch’egli opra il destin fiero
Sol lo fa per mio cordoglio
Me’l propone nel pensiero
Se più penso più m’invoglio
Bell’idea della mia mente
S’al pensier mi sei presente.
Deh perché pur ti vad’ognor cercando
E dove e donde il persi e come e quando.
6.a
Se dimando al dov’al donde
Dond’e dov’è il caro bene
L’un e l’altro non risponde
Né più curan le mie pene
Il mio pianto non vi move
Crudo donde sordo dove.
Adagio
Misera son frenetica e vaneggio
Donde e dove’il persi e quand’il veggio.
7.a
Così stanca del cammino
Al dolor si dié per vinta.
Quindi presso un rio vicino
Si buttò quasi estinta
E con l’inondar de lumi
Raddoppiò ruscelli e fiumi.
E così al dolce marmo rio dell’acque
Dié fin col sonno alla sua vita e tacque.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.4.20
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni