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Redazione
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Or che nel mar d'Atlante
Or che in mar tacciono l’onde
Ma stanca forse in tormentar gl’amanti
Sonno o tu ch’in placide forme
Musa ch’all’aria bruna
L’orme del pie’ su queste soglie io baci.
Trascrizione del testo poetico
Hor che nel mar d’Atlante
Cadde naufrago il sole e in grembo a Teti
Bagnan arsi dal corso Eto e Piroo
Le chiome d’oro e’l morso
E luminose e belle
Corron le vie del fosco ciel le stelle
Io sollecito amante
Vengo tra l’ombre a vagheggiar colei
Che della notte a scorno
Porta su gl’occhi in bruni lampi il giorno
E quell’appunto è l’adorato albergo
Ove l’idolo mio
Spira dal labro i zefiri di vita
Ove si scorge al lampeggiar d’un viso
Fra baleni di luce il paradiso.
Qui dunque Euterpe in su gemmata cetra
Sferza l’itale corde e snoda intanto
Misto col suon de’ miei singhiozzi il canto.
Sinfonia
Aria
Hor che in mar tacciono l’onde
E nel ciel l’augello e’l vento
Né tra solchi né tra frondi
Stride aratro o mugge armento
Io sol non taccio e in musici sospiri
Narro a Cintia i miei martiri
E nel comun riposo
Io sol veglio alle pene io sol non poso.
Sinfonia
Ma stanca forse in tormentar gl’amanti
Sovra morbide piume
Dorme colei che del mio duol non cura
E seco a mio martoro
Dormon pur anco in neghittoso letto
I rai del ciglio e la pietà nel petto.
Quindi invan di querele
Con armonica cetra il cielo assordo
Che da fiero costume
E in un dal sonno il crud’orecchio è sordo.
Adaggio
Sonno o tu ch’in placide forme
Tra fantasmi il senso addormenti
Del mio labbro a Cintia che dorme
Porta in sogno i queruli accenti
Che se vegliando non udì mai
L’empia ch’adoro gl’aspri miei guai
Hor che nell’ombre ha i crudi sensi involti.
Presto assai
Sognando almeno a suo mal prò m’ascolti .
Sinfonia
Musa ch’all’aria bruna
Della gelida notte
Sciogliesti il canto, homai t’acqueta e taci
Che ben potrebbe il suono
Delle voci canore
Destar quegl’occhi a fulminarmi il core
Partiam ma pria su queste soglie amare
Ove Cintia superba
Preme con pie’ d’avorio in torvi passi
L’anime amanti e della soglia i sassi
Con bocca innamorata
Bacerò i duri marmi
E farà Amor che se baciar non lice
Delle due labbra i bei rubin loquaci
L’orme del pie’ su queste soglie io baci.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.4.4
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni