Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, tra il 1640 e il 1660
Titolo
Chi rasciuga i miei pianti
Presentazione
Partitura
Fa parte di
[Composizioni vocali da camera] (n. 4289/38)
Redazione
Copia
Descrizione fisica
C. 170-172v
Filigrana
Non rilevata
Note
1.2 e 1.3 indicate espressamente nella fonte come "2.a str.a" e "3.a str.a". Le tre strofe condividono però solo la struttura metrica, l’alternanza c-3-c e la tonalità, mentre sono musicalmente diverse.
Titolo uniforme
Organico
Soprano e continuo
Descrizione analitica
1.1: (aria, mi minore, c-3-c)
Chi rasciuga i miei pianti
Chi rasciuga i miei pianti
1.2: (aria, mi minore, c-3-c)
Non mi lasciar morire
Non mi lasciar morire
1.3: (aria, mi minore, c)
Sventurata mia fede
Sventurata mia fede
Trascrizione del testo poetico
Chi rasciuga i miei pianti
Escon più larghi ad inondarmi il volto
Chi ama ahi quanto è stolto
In perpetuo languir vivon gli amanti
Chi rasciuga i miei pianti.
Fallo tu bella man fallo che suole
Ben lo sai rasciugar le piogge il folle.
2.a str.a
Non mi lasciar morire
Nelle lagrime mie l’alma s’annega
Giongi aita a chi prega
Gran bellezza soccorre a gran martire
Non mi lasciar morire
Tergi tu le mie guance o lascia almeno
Che per per lo pianto mio nuoti al tuo seno.
3.a
sventurata mia fede
Tu di compassion tenti uno scoglio
In pianto io mi disvoglio
Né mai desta pietà duol che si vede
Sventurata mia fede
Da queste gioie amor un sen feconda
Al piè d’un scoglio homai si scorre in onda.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-GR - Grottaferrata - Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata
collocazione Crypt. it. 2.38
collocazione Crypt. it. 2.38
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni