Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
S, Dalle sponde latine
S, Vanne si, vanne si ma resti il core nel mio sen pegno d'amore
S, Non men che all'Eritro nascon le perle
S, Di cruda lontananza la doglia acerba e fiera
Trascrizione del testo poetico
Dalle sponde latine
Porta pur lungi o cara Fille il piede
E là dove risiede
A dar leggi ad un mondo
Il pennuto di Giove
Di più nobil desio
Il genio tuo s’accenda
E di glorie maggiori
Il bel candor di tua virtù risplenda
Che se iniquo e crudele
Nella città di Marte
Tu sperimenti il Fato
Cangiar potrai col cielo e sorte e stato:
e tu Fileno intanto
se pate Fille amata
Disponiti a versare un mar di pianto.
Vanne si ma resti il core
Nel mio sen pegno d’Amore
Come il mio sta in seno a te.
Che se lungi il volto avrai
Pur godrò de tuoi bei rai
Quando il cor tu lasci a me.
Non men ch’all’Eritreo
Nascon le perle nel Danubio ancora
E suol spesso Fortuna
Sotto le regie piume
Dell’Aquila bifronte aver La cuna:
nel Germanico suolo
Meglio ch’all’appennin giaciono ascose
Le gemme prettiose
Vanne dunque colà mia cara Fille
A cercar la tua sorte
Forse chi sa che fuori
Dell’Italo sentiero
Non ritrovi il tuo nume più pietoso
Più grato e men severo.
Di cruda lontananza
La doglia acerba e fiera
Speranza lusinghiera
Nel seno addolcirà.
Ma se per mio destino
Il tuo bel viso adorno
A me non fa ritorno
Quest’alma languirà.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Ms 471-E 82/7.13
Scheda a cura di Alessia Silvaggi