Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Nel catalogo dattiloscritto in D-MÜs, è collocata fra le opere dubbie di Pasquini, cfr. Repertori bibliografici.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Ove il fiume reale
Lumi fieri, che severi
Ma voi, occhi crudeli
Me se ascose il bel nume de sguardi
Se celate l'ardor di quel foco
Ma se nel ciel del viso
Sotto infido Orion guida il mio fato
Trascrizione del testo poetico
Ove il fiume reale
Su strato di zaffir con piè d’argento
Calpesta il sen delle romulee sponde,
Al suon di rauca canna
Ivi facea l’Eco
Il zampillar dell’onde,
Contro la sua tiranna
Tantalo fra i contenti
Lidio un giorno proruppe in questi accenti:
Lumi fieri, che severi
Vostri rai a me volgete,
Che pietosi io più vi chiami,
Ch’innocenti, oh Dio, v’acclami,
Come mai se m’uccidete?
Ma voi, occhi crudeli,
Cinosure fallaci ai cori amanti
Dentro il mar de miei pianti,
Perch’io vi resti assorto,
Siete Polluci e mi ascondete il porto.
Me se ascose il bel nume de sguardi,
Che coi dardi quest’alma colpì,
L’arco arcier dell’accesa pupilla,
Che sfavilla,
Fa palese lo stral, che ferì.
Se celate l’ardor di quel foco,
Al cui gioco è farfalla il mio cor,
Basta il sol della luce serena,
Che balena
Per far nota la face d’Amor.
Ma se nel ciel del viso,
Dove trionfa un sagittario ascoso,
Tal hora i sguardi affisso
Astrologo amoroso,
Veggio, ch’il Dio bendato
Sotto infido Orion guida il mio fato.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Sant.Hs.863.6
Scheda a cura di Berthold Over