Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
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Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
La data originale 1701 è stata cambiata in 1702, forse da mano diversa.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Da quel parte celeste
Credi, ò bella, t’è resa
Il lume de begl’occhi
Son le lucide faville
Trascrizione del testo poetico
Da quel parte celeste
Tanta beltà discese?
E da qual sfera apprese
I soavi concenti,
Che d’un nuovo piacer spargon le menti?
Amor, ch’il mondo regge
Con armonica legge,
E i begl’occhi di lei move, e governa,
Vuol che risponda all’armonia dell’alma
L’armonia dela voce, e del sembiante,
E la candida man lieta, e vagante
Guida fra l’aureo suon,
Che pur d’Amor è dolce prole e dono.
Credi, o bella,
T’è resa ogn’alma ancella
Accesa al tuo splendor
Ed oh quanto
Puoi domar col suono e col canto
Ogni barbaro rigor.
Il lume de begl’occhi e i dolci accenti
Retti da la tua man vaga e sonora
Non solo mostran la via,
Che può le menti
Guidar oltre le stelle, oltre l’Aurora
Ma quell’alto sentier che ancor conduce
A vagheggiar gli Dei entro la propria luce.
Son le lucide faville
Dele vaghe tue pupille
Rai d’un sol più risplendente.
E nel’aure sì vezzose
De le labra tue di rose
Vede ogn’alma che t’ammira
Il fulgido splendor d’Astro lucente.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Sant.Hs.3987.10
Scheda a cura di Berthold Over