Scheda n. 4156

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1701

Titolo

16 8bre 1701 / Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

[20 cantate] (n. 4152/4)

Redazione

Roma? : autografo, 16 ott. 1701

Descrizione fisica

C. 13-16 [olim c. 44-47]

Filigrana

Non rilevata

Note

La data 1701 è stata corretta in 1702, probabilmente da altra mano.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: n. 590, p. 414

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, fa♯ minore, c)
Quando credeva il core
2.1: Adagio(aria, re maggiore, 3/4)
Vuol, ch’io speri, e vuol, ch’io mora
3.1: (recitativo, c)
S’è pur ver
4.1: Andante(aria, la minore, c)
Bastava dirmi: Spera!
5.1: (recitativo, c)
Or, se lunga speranza
6.1: Andante(aria, fa♯ minore, c)
Risolvo di morire

Trascrizione del testo poetico

Quando credeva il core
Doppo lungo servir, duro penare
I sospirati e cari
Dell’idol mio crudel goder gl’affetti,
Con rigidi dispetti,
Con spietati rigori
Spera, spera, mi disse, o pena, o mori.

Vuol ch’io speri e vuol ch’io mora,
La tiranna mia beltà.
Collo stral di cruda morte,
Col rigor di dura spene
Mi condanna a doppie pene
La sua fiera crudeltà.

S’è pur ver ch’in amore
Lusinghiera speranza
È veleno mortal d’amante core,
Perché, cruda spietata,
Vuoi, ch’io speri, o che mora?
Se la speme talor è morte ancora.

Bastava dirmi: Spera!
Per farmi poi morir.
Tormento d’un seno,
D’un Alma è veleno
La spene del bene,
Ch’è tardi al gioir.

Or se lunga speranza
Con più lungo martir un’Alma uccide,
Mori, mori, cor mio,
Che fia meglio morire,
Che sperar di goder e mai gioire.

Risolvo di morire
E la mia morte sia
Pace del’Alma mia,
Meta agl’affanni.
Se vaga di mie pene
M’alletti con la spene,
Trovo ne vezzi tuoi
Lusinghe e inganni.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.3987.4

Scheda a cura di Berthold Over
Ultima modifica: