Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
La data 1701 è stata corretta in 1702, probabilmente da altra mano.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Quando credeva il core
Vuol, ch’io speri, e vuol, ch’io mora
S’è pur ver
Bastava dirmi: Spera!
Or, se lunga speranza
Risolvo di morire
Trascrizione del testo poetico
Quando credeva il core
Doppo lungo servir, duro penare
I sospirati e cari
Dell’idol mio crudel goder gl’affetti,
Con rigidi dispetti,
Con spietati rigori
Spera, spera, mi disse, o pena, o mori.
Vuol ch’io speri e vuol ch’io mora,
La tiranna mia beltà.
Collo stral di cruda morte,
Col rigor di dura spene
Mi condanna a doppie pene
La sua fiera crudeltà.
S’è pur ver ch’in amore
Lusinghiera speranza
È veleno mortal d’amante core,
Perché, cruda spietata,
Vuoi, ch’io speri, o che mora?
Se la speme talor è morte ancora.
Bastava dirmi: Spera!
Per farmi poi morir.
Tormento d’un seno,
D’un Alma è veleno
La spene del bene,
Ch’è tardi al gioir.
Or se lunga speranza
Con più lungo martir un’Alma uccide,
Mori, mori, cor mio,
Che fia meglio morire,
Che sperar di goder e mai gioire.
Risolvo di morire
E la mia morte sia
Pace del’Alma mia,
Meta agl’affanni.
Se vaga di mie pene
M’alletti con la spene,
Trovo ne vezzi tuoi
Lusinghe e inganni.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Sant.Hs.3987.4
Scheda a cura di Berthold Over