Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data certa, 1689
Titolo
[Stan soggetti alla fortuna]
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Lulier, Giovanni Lorenzo (c1662-1700)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
Fa parte di
[12 cantate] (n. 4128/7)
Redazione
Roma : copia, (1689)
Descrizione fisica
C. 65-72
Filigrana
Non rilevata
Note
La lettera iniziale è stata tagliata e sostituita poco dopo la stesura del manoscritto come dimostra la grafia coeva della musica nuovamente copiata sul dorso dell’iniziale. Alla fine: "del Sig.r Gio: del Violone". La cantata è stata copiata per il cardinale Benedetto Pamphilj nel 1689.
Titolo uniforme
Stan soggetti alla fortuna. Cantata
Organico
Contralto, 2 violini e continuo
Repertori bibliografici
Pelliccia 2012: n. 22, p. 138
Bibliografia
Pelliccia 2013a: pp. XI e XX; pp. XIII-XIV e XXII-XXIII; pp. 49-59.
Descrizione analitica
1.1: (aria, do maggiore, c)
Stan soggetti alla Fortuna
Stan soggetti alla Fortuna
2.1: (recitativo, c)
Ne di rosa o di giglio
Ne di rosa o di giglio
3.1: (aria, do maggiore, 3/8)
Filli mia, se va svanita
Filli mia, se va svanita
Trascrizione del testo poetico
Stan soggetti alla Fortuna
Anco i fiori di beltà.
Nel giardin, ch’un volto accoglie,
Questa diva il piè discioglie
E con man, ch’insidie aduna,
Gigli e rose a coglier va.
Stan soggetti alla fortuna
Anco i fiori di beltà.
Ne di rosa o di giglio
La matura vaghezza
Scerner puote già mai, se cieco ha il ciglio.
Così della bellezza
Manca la primavera
Sotto un cieco gestin l’alba o la sera.
Filli mia, se va svanita
La beltà, ch’hoggi è fiorita,
N’è cagion sorte importuna
Congiurata con l’età.
Stan soggetti alla fortuna.
Anco i fiori di beltà.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
GB-Lbl - London - British Library
collocazione Add.24311.7
collocazione Add.24311.7
Scheda a cura di Berthold Over