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Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
io già non ho fede
Siete pur un pazzo umore
Ridicole invettive della stoica
Che chi d’anima è privo
Ohimè son stordita
Il cielo mi guardi
Chi non è di mente
Che quanto vuol l’alma
Ohmé son stordita
Trascrizione del testo poetico
Ohimè son stordita
Dal vostro parlare.
Son quasi impazzita
Lasciatemi stare.
Io già non ho fede
A tante parole
Ben chiaro si vede
Che tutte son fole.
Siete pur un pazzo humore
E qual aere mai produsse
Animal che vivo fusse
Privo d’alma o senza core.
Ridicole invettive dela storia
D’Amor seguace schiera
Che sol con la chimera
Vi nudrite nel sen fiamme eccessive.
I cadaveri suoi reggono in piedi
Ma se bramate pur ch’io ve lo credi
Fate silenzio homai tacete su
Che chi d’anima è privo
Non parla mai più.
Deh per voi fia grato haver la vita.
Ohimè son stordita
Dal vostro parlare.
Son quasi impazzita
Lasciatemi stare.
2a
Il Cielo mi guardi
Da colpa sì ria
Che con i miei sguardi
La morte vi dia.
Chi non è di mente fuori
Basilisco non mi creda
Né son io nata da Leda
Per recar mortali ardori.
Quanto ricevo a scherno
L’udir ch’anco vostr’alma mi chiamate
Poi che se voi portate
Dentro voi stesso un amoroso inferno.
Io se ciò fosse ver sarei dannata
Ma se pare vi son vita sì grata
Non favellate più, basta sin qua
Che quanto vuol l’alma da un corpo si fa.
Ma ne men tacerà
La lingua ardita.
Ohimè son stordita
Dal vostro parlare.
Son quasi impazzita
Lasciatemi stare.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.F.1382.9
Scheda a cura di Licia Sirch