Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Fa parte di
Redazione
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
S, Sorgea la notte e da più cupi abissi
%C-1$bB@c 8-8'G''CD4bEC/8'G6GG8.bE6D4EE/
S, Augelletti che chiamate
%C-1$bB@3/4 =3/4-{8''C'B}{''C'G}/4.A{8GAF}/4''C{8'BA}4G/
Fresche aurette che volete
Ahi perché non poss’io
Udite udite amanti il mio tormento
Trascrizione del testo poetico
Sorgea la notte e da più cupi abissi
Nel ciel spandea la tenebrosa fronte.
Quanti vapori in sen serba Acheronte
Condensati nell’aria
Del faticoso dì.
Cambiano l’hore, quasi
Invitando a suoi trastulli amore.
Sol io privo di speme
Fra quest’ombre letali
Fuggii, Filli sdegnata,
Che con furie mortali
A danni del mio cor quasi erasi armata.
E se l’ombra un tempo fu dei diletti
Messaggiera al mio cor nocente
E fera per me gioie hor non ha più.
Sù sù dunque volate ore notturne
Date campo all’aurora
Che con suoi lieti albori
Vago mi renda il dì, dolci gl’ardori.
Forse avverrà che all’apparir dell’alba
Il mio sol lasci lo sdegno
E ch’intenta nel suo regno
A fabricar splendori
Languiscano con l’ombre i suoi furori.
Augelletti che chiamate
Con il canto i rai nascenti
Deh perché voi non cantate
Hor al suon de miei lamenti?
Fresche aurette che volete
Avanzar del sol l’ardire,
Deh perché non precorrete
Hor la fiamma del mio core?
Ahi perché non poss’io con magich’arie
Vestir il sol de suoi più chiari lampi
Che volando in su gl’etherei campi
Del suolo a spoglie d’or copra ogni parte.
Acciò Filli rivolta
A paragon sì degno
Tutto contro di me volti lo sdegno.
Udite, udite amanti il mio tormento
Un sole io bramo e questo sol pavento.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.F.1382.7
Scheda a cura di Licia Sirch