Scheda n. 3662

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1690

Titolo

Bella Pazza Cantata

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Cantate (n. 3295/5)

Pubblicazione

[S.l. : copista estense, 1660-1690]

Descrizione fisica

C. 15-18v

Filigrana

Non rilevata

Note

Il tit. si ricava dall’intitolazione a c. 15r

Titolo uniforme

Silenzio tacete udite stupite. Cantata, Bella pazza

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (sol minore, c)
S, Silenzio tacete udite stupite
%C-1$bB@c 4-8-8''D4'BG/@3/2 2-2-4-4''D/2'BG4-G/2DD2-/
2.1: (recitativo, c)
Del mio canto il soggetto
3.1: (aria, re minore, 3/2)
S, Senza piede la mia fede
%C-1$bB@3/2 2-2''DE/2.F4E2D/2-C'B/2.A4B2''C/
3.2: (aria, re minore, 3/2)
Senza pianta tengo in pianta
4.1: (recitativo, c)
Ma tu mi sprezzi o cruda
5.1: (aria, sol minore, 3/4)
Se mancante è'l mio sembiante
6.1: Allegrissimo(c)
Senza piè mi devi amare
7.1: (aria, sol maggiore, 3/4)
All'armi, all'armi
7.2: (ritornello, sol maggiore, 3/4)
8.1: Adagio(arioso, 3/4)
Oh che ridere non sono tenere
9.1: Vivace(arioso, c)
Sì che mi vien
10.1: (aria, do maggiore, 3/2)
Molle nevi ambrosia
11.1: (aria, do maggiore, c)
Io son orbo donne belle
11.2: (aria, do maggiore, c)
La mia diva pur trabocchi
12.1: (recitativo, c)
Fermate, prendete
13.1: Adagio(arioso, 3/2)
E così si castiga
14.1: (recitativo, c)
Delirava in tal guisa
15.1: (arioso, sol minore, 3/2)
Che l'amar una stolta è bizzarria

Trascrizione del testo poetico

Silenzio tacete,
Udite stupite,
Che sopra la spinetta
Bizzarra canzonetta
Cantar vi vo’.
Come? Dite di no?
E ancor ridete?
Silenzio tacete.

Del mio canto è il soggetto
Amator senza gambe e senza naso.
Non è bello? Stupisce anche il Parnaso!

“Senza piede la mia fede
Bella mia corre da te.
Senza naso, o strano caso,
Il tuo odor sempre è con me.

Senza pianta tengo in pianta
Quanto grande è tua beltà.
Senza nari ben so del pari
Quanto puzzi crudeltà.

Ma tu mi sprezzi cruda
Perché gambe non ho per ben servirti.
Mi lasci in abbandono
Perché vedi, o spietata,
Che da menar per naso uomo non sono.

Se mancante
È’l mio sembiante,
D’odorato
Non dev’esser disprezzato.
Anzi merto
Amar più certo
S’in tal caso
Non darò all’opre tue già mai di naso.

Senza pié mi devi amare
Che così nott’e dì
Non potrò recalcitrare
O là fermate aiuto
Che mi va alla rovescia affé un starnuto.

All’armi, all’armi
S’assaglia, s’atterri
S’afferri, s’attacchi
S’attacchi, battaglia,
All’armi, all’armi.”

Oh oh che ridere!
Non sono tenere,
Queste di Venere
Poppe bellissime.

Sì che mi vien capriccio
E sbizzarrir mi voglio
Di cantar di quel seno un ghiribiccio.

“Molle nevi, ambrosia d’amanti
Da voi Giove la manna cavò.
Dolci monti”...Ohibò non mi piace il pensiero.
Questo, questo è galante.
Udite un orbo amante.

“Io son orbo donne belle
Ch’el dover così mi vuole,
Già mai lucide le stelle
Posson star in faccia al sol.
Io son orbo...

La mia diva pur trabocchi
Ch’i suoi falli io non vedrò
Non potrà farmi sugli occhi
Alcun torto, no mai no.”

“Fermate, prendete
Legate stringete
Il nume d’amor
E così si castiga un bel umor.”

Delirava in tal guisa la mia diva,
Cantando su la spinetta
Quando addormita finì
E m’additò così con frenesia
Che d’amar una stolta è bizzarria.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
collocazione Mus. F. 1360.5

Scheda a cura di Licia Sirch
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