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Del Tebro in su le sponde ove i mirti frondosi
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Verdi piante voi mirate
Tempo fu ch'ad ogn'ora il guardo mio
Aurette erranti ite veloci
Trascrizione del testo poetico
Del Tebro in su le sponde
ove i mirti frondosi
di Febo rai ombra faceano al suolo
Sola e mesta Mitilde
Lontana dal suo bene un dì sedea
ivi mentre tene fisso
il guardo al passar che fean quell’onde
poichè piangendo e sospirando tacque
disse così alle piante all’aure all’acque
Verdi piante che ravviva l’aria e’l suol
voi mirate spesso i rai del sol nascente
Del mio ben le luci amate
più non mira il cor dolente
ed io vivo in pena
Tempo fu ch’ad ogni ora
il guardo mio lieto
vedea le luci amate e care
di chi accese il mio sen d’amore
il foco ne timore avea loco
a turbar il piacer del mio sperare
ma per pietà fernate
e al caso acerbo e rio
piangete e andate poi
bell’onde al mare ch’un invido destino
crudel destino tiranno tolse
spietato ahi duolo i rai del mio bel sole
al guardo amante rapiti in altro cielo a me distante
Aurette erranti
ite veloci
ove dimora la bella speme di questo cor
Dite che in pianti
tra pene atroci io chiamo ogn’ora
lui ch’il mio bene il mio tesor
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collocazione 34.5.8.4
Scheda a cura di Antonio Caroccia