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Descrizione analitica
Qui dove alfin m'assido
Benché amaro si fa caro
Ma oh Dio ch'ogni dolore
Quel bel canto è sì grato
Quel bel canto è sì grato
Trascrizione del testo poetico
Qui dove alfin m’assido
Odo mesto usignuol che si lamenta
Ed or che sono in questo orror notturno
Il doloroso canto
Tacito e sol vuò accompagnar col pianto.
Benché amaro si fa caro
Il penar quando altri pena
Par che dica l’altrui duolo
In penar non sei tu solo
Datti pace e il duol raffrena.
“Rec.”
Ma oh Dio ch’ogni dolore
Quanto diletta più tant’è maggiore
Lo sa lo sa purtroppo
Quel misero uccelletto
Che sfogando il suo affetto
Di quel duol che l’accora
Sempre più s’addolora
Lento prima incomincia e tutto pende
Da una tremula voce e par che mora
Quando rinforza il fiato e presto ascende
Trilla scioglie più note e poi sospira
Poi cessa e si ritira
Mormorando nel sen profonde note
Indi irato si scuote si sfida
Si risponde e poi s’ascolta
E agitando in mille guise e mille
La gola armoniosa
Tal hor si stanca ma non mai riposa.
“Aria” “Largo”
quel bel canto è sì grato
che al mio cor la pena molce
e addormenta ogni dolor.
Pur deliro e sospiro
Che quel canto che sì dolce
Fa ch’io pensi ancor ingrato
Ch’al mio cor che l’amò tanto
Sol tradì per altro amor.
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collocazione Cantate 19.15
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni