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Tipo documento
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Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Tit. dall’intitolazione a c. 69r.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
A, Veggio ben che voi posate
A, Deh non dormite più begl’occhi alter
A, Care luci almen v’aprite
Trascrizione del testo poetico
Chiuse in placida quiete,
Del mio bel sol terreno
Dormon le luci in dolce oblio profondo;
Senz’il raggio vezzoso
Del ciglio luminoso
Langue il ciel, langue amor e langue il mondo.
Veggio ch’al bel sembiante
Manca il gentil sereno
Dell’una e l’altra stella,
E pur dormendo ancora
La mia Fille innamora
E tra l’ombre del sonno appar più bella.
Veggio ben che voi posate,
Pupillette, in dolce oblio,
Ma dormendo ancor vibrate
Mille strali nel cor mio.
Deh, non dormite più begl’occhi alteri:
Con aprirvi alla luce
D’un piú bel sole i raggi a me rendete,
Già che vibrando ognor lampi e faville
Dalle nere pupille
Del mio cor che v’adora il sol voi siete.
Care luci, almen v’aprite
Per pietà del mio dolor.
Concedete almen per poco
Ch’io contempli il vostro foco;
Poi, sdegnose, incenerite
La baldanza del mio cor.
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Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 34.5.9.18
Scheda a cura di Giacomo Sciommeri