Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Manca il letterone "A". C. 178 presenta i pentagrammi vuoti. La cartulazione originale è 163r-174v. Fra 3.1, 4.1 e 5.1 non c’è soluzione di continuità.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Ardo ma l'ardor mio
M'abbandona la speranza
Adorato mio Cielo
Lasso me che a poco a poco
Disperar non vi voglio
Trascrizione del testo poetico
Ardo ma l’ardor mio
Quanto palese più manco si crede
Non conosciuta fede
Che già mai sperar potrà del mio male
Oh Dio pietà che provo in duolo eterno
Per adorar un Ciel pena d’Inferno
Disperati correte a pianger meco
Desteremo a pietà degl’antri un echo
Ma folle a che dic’io
S’il mio duol il mio mal voi vederete
Lieti ne correrete
E direte contenti
Non habbiamo tormenti
Ch’a pro del mio dolore
Dell’Inferno il penar quant’è minore
Ch’il gran foco di Dite è conosciuto
E quel che porto al cor non è creduto.
"Aria"
M’abbandona la speranza
Serpo [serbo?] il foco entro il mio seno
Ed io lasso vengo meno
Ch’il dolor troppo s’avanza.
Adorato mio Cielo
In che t’offesi mai
Che t’ho fatt’io che brami il dolor mio?
Non vi chiede mercede
La mia sprezzata fede
Sarò lieto e contento
Se vedrò che sapete il mio tormento
Bramo assai poco spero al mio dolore
Voglio solo pietà non cerco Amore.
Lasso me che a poco a poco
Mi riduce ohimè la sorte
Nel morire in su le porte
Disperato a tanto foco.
Disperar non vi voglio
Voglio solo morir morte gradita
Mi darà qualche aita
Che chi nel cielo aspira
Nel morir non s’adira
O mia beata sorte
Se morendo al goder m’apri le porte
Vanne dunque a morir contento o core
Non si gode del ciel se non si more.
Risorse online
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.13(b).20
Scheda a cura di Giacomo Sances