Scheda n. 2461

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1680

Titolo

Vivo felice amanti

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

Fa parte di

[Cantate] (n. 2459/2)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1650-1680]

Descrizione fisica

8 c. ; 100x270 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’incipit testuale della cantata; num. delle carte coeva (25-32) e moderna a matita (13-20); c. 20v vuota; a c. 13v sono presenti una o più parole non leggibili a causa della corrosione della carta

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
S, Vivo felice amante
%C-1$xFC@c 2''DD4DD8.D6C/4DD8-DEF/
2.1: (arioso, c)
S, Godo che Lilla è mia
3.1: (recitativo-arioso, c)
S, Ma ritorna il pensiero
4.1: (arioso, sol maggiore, 3/2)
S, Così misero deliro
5.1: (arioso, c)
S, E per mio male eterno
6.1: (arioso, re maggiore, 3/2)
S, Dimmi amor pietoso amore

Trascrizione del testo poetico

Vivo felice amante,
E non mi lice in alcun tempo mai
Sperar dall’idol mio grazie maggiori,
Onde lieti il mio core
Corrisposto in amor gode in amore,
Ma nel mezo del piacere
Va [...] le vene
Un pensiero tremante,
Inventore di pene.
Quindi s’io mi figuro
Lilla che mi comparte
Hor un guardo hor un riso,
Nel mezzo del piacere
Un pensiero mi dice:
Taci, taci infelice,
Che mentre tu con estasi amoroso
Contempli le fortune c’hai godute
Fors’altri di presente
Gode e nol sai dolente!
Io sì con duolo intorno,
Nel mezzo del piacer trovo un inferno.

Godo che Lilla è mia
E mi rammento quante volte e quante,
Solcando i mari in servitù beata,
Udii la bella bocca
Corrisponder pietosa al pianto mio,
E dirmi hor ti consola
Che di te che sei mio tutta son io.

Ma ritorna il pensiero
E di nuovo mi dice:
Ahi Lilla non è tua
Tanto che d’altri ancora ella non sia.
Onde concludo, ahi lasso:
LILLA mia non è mia
E per mio male eterno
Nel mezzo del piacer trovo un inferno.

Così misero deliro,
E ridendo piango ogn’hora,
Se dal bel che m’innamora
Nasce il riso col sospiro,
Il timor d’un non so che,
Ch’esser può ma pur non è,
Mentre godo, mi spaventa,
M’atterrisce e mi tormenta.

E per mio male eterno
Nel mezzo del piacer provo un inferno.
Inventor di nove pene,
Se contemplo il ben passato,
Io mi sento tormentato;
Per un mal ch’ancor non viene
Mi consola quel che fu,
Né so dir che non sia più;
Quando all’hor che son contento
M’inquieto, mi lamento
E per mio male eterno
Nel mezzo del piacer trovo un inferno.

Dimmi amor, pietoso amore
LILLA è mia o non è mia?
Per pietà d’altri non sia,
Mentre è suo questo mio core
Io t’intendo amor sì sì,
Lila è mia ma voi così.
Perch’io sappia ch’in amare
Dura legge è di penare,
E v’è decreto eterno
C’habbia congiunto amor, cielo et inferno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rama - Roma - Bibliomediateca Accademia Nazionale Santa Cecilia
fondo Mario
collocazione A.Ms.250.2

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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