Scheda n. 2336

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1713

Titolo

Del Sig.r Carlo Fran:co Pollaroli.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pollarolo, Carlo Francesco (c1653-1723)
autore del testo per musica: Ottoboni, Antonio (1646-1720)

Redazione

Roma : copia di Tarquinio Lanciani, 1713

Descrizione fisica

1 partitura

Filigrana

Non rilevata

Note

In una raccolta di cantate su testi di Antonio Ottoboni compilata nel 1713.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: Largo(aria, do minore, 3/4)
Il rigor della mia Clori
2.1: (recitativo, c)
Pur è forza, ch'io l'ami. Astro fatale
3.1: Tempo giusto(aria, sol minore, c)
Ditemi almen perchè tanto rigor con me?
4.1: (recitativo, c)
Ma se del ciel l'Imagine portate
5.1: Prestissimo(aria, do minore, 6/8)
Il mio cor non sa rispondere

Trascrizione del testo poetico

Il rigor della mia Clori
Sempre piangere mi fà.
Ne gradisce, ch’io l’adori,
Quella cruda Deità.

Pur è forza, ch’io l’ami. Astro fatale
Con influsso tiranno
Prefisse un lungo affanno
Col suo torbido aspetto al mio Natale.
Quindi non è stupore,
Occhi, stelle d’Amore,
S’aversi sempre a miei desir voi siete
Per gl’altri stelle e sol per me comete.

Ditemi almen perché
Tanto rigor con me?
Questo mio cor peccò,
Forse perché v’amò
Con immutabil fè.

Ma se del ciel l’Imagine portate,
Come con puro Zelo
Peccar poss’io nell’adorar il cielo?
Ah’, voi mi rispondete, occhi inhumani,
Che de suoi moti strani
Il ciel ragion non rende,
Che nelle sue vicende,
S’egli è ciel, quando i campi il sole indora,
Egl’è pur ciel, quando è turbato ancora.

Il mio cor non sa rispondere,
Ma costante vuol amar.
Sia sereno ò sia turbato,
Da quel ciel pende il mio Fato,
Ne vorrà sempre confondere
Il goder con il penar.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Lbl - London - British Library
collocazione Loan 91.11.10

Scheda a cura di Berthold Over
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