Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Presso candido marmo
Se non dai qualche ristoro
Ma se qual selce a preci miei t'induri
Non vò più amar no no
Però sento che il core
Dunque torna a questo seno
Al mio cor dona mercede
Trascrizione del testo poetico
Presso candido marmo
Ch’in perle liquefatte
Stilla gelido umor dal bianco seno
Indi formando un rio
Offre in picciol tributo al Re de’ Fiumi
Fra smeraldi nascenti
Su coppa di cristal vivi gl’argenti
La bella Filli un dì
Prese con Tirsi a favellar così:
Se non dai qualche ristoro
Crudo Tirsi al mio dolore
Perirà nel rio martoro
La speranza del mio core;
Se non dai qualche ristoro
Crudo Tirsi al mio dolore.
Ma se qual selce a preci miei t’induri
E nel mar del mio pianto
Sei scoglio d’adamante
Sappi che Filli ancora
Idolatra non è né sassi adora.
Non vò più amar no no
Chi sprezza questo cor
Sprezzar anch’io saprò
Lo stral del Dio d’Amor;
Non vò più amar no no
Chi sprezza questo cor.
Però sento che il core
Mi dice se giammai Tirsi fedele
Ritornasse ad amarlo
Ch’al stral d’amor io non potrei sottrarlo.
Dunque torna a questo seno
E deponi il tuo rigor
E qual gelido veleno
Che mi diè tanto dolor.
Al mio cor dona mercede
Bella luce de’ miri rai
Che costante la mia fede
T’amerà se l’amerai;
Al mio cor dona mercede
Bella luce de’ miei rai.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Musica D3.4
Scheda a cura di Giulia Giovani