Scheda n. 1968

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1700

Titolo

Scritto da me Filippo Cafaro per l’Em.o Sig.r Card. Ottoboni Cantata a Voce sola del Mancini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)
possessore: Ottoboni, Pietro (1667-1740)
copista: Cafaro, Filippo

Redazione

Napoli : copia di Filippo Cafaro, (1690-1700)

Descrizione fisica

1 partitura

Filigrana

Non rilevata

Note

Cafaro è stato copista al Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli come risulta da una nota alla fine del manoscritto: "Filippo Cafaro scrive / nella Pietà". Simili note si trovano nel manoscritto GB-Cfm, MU.MS.230. Il manoscritto proviene dalla biblioteca musicale del Cardinale Pietro Ottoboni.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: A tempo(aria, do minore, c)
Son così, così geloso
2.1: (recitativo, c)
Temo, l'istesso amore
3.1: (aria, sol minore, c/)
Rode il core, sempre affanna
4.1: (recitativo, c)
Bella, se tu riposi
5.1: (aria, do minore, c 3/8)
Ciò, che contenta

Trascrizione del testo poetico

Son così, così geloso,
Che per guardia al mio tesor
Anch’il cor parmi infedel.
Temo ogni or, che non s’avanza
Quel rival di mia speranza,
L’ombra, il lume e l’aura e’l ciel.

Temo, l’istesso amore,
Che sdegnandomi sol troppo felice,
Per sembianze sì vaghe
Ferischi altrui colle mie proprie piaghe.
E se tal’or mi sembra
Col giusto mio pensier spronar l’impulso,
Ch’ho dentro il petto ascoso,
L’istessa gelosia mi fà geloso.

Rode il core, sempre affanna
La tiranna e fà laguir.
Col veleno gela il seno
E’l piacer cangia in martir
E la furia de’ diletti,
L’alimento de’ sospetti,
Ella accende ogni sospir.

Bella, se tu riposi,
Parmi, ch’il sogno à ?
Dipinghi altro amator,
Che tua pietade implora.
Se tu spieghi tal’hora
Con linguaggio fedel, ch’ardi per me,
Mi sembra inganno
E pur’è chiara fè.
Ogni rio che susurra,
Ogni vento, che fugge,
Ogni sol, che risplende,
Par, che con me gareggia e mi contende.
Se un fior tu vezzeggi,
Temo labro quel fiore
De’ labri tuoi vivaci,
Ch’il labro è mio ed ei n’invola i baci.

Ciò, che contenta,
Poi mi tormenta
Con dubio timor.
Quel volto amabile
Et adorabile
Con guardi teneri
M’annoda l’anima,
Ma la dissanima
Freddo rigor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Mp - Manchester - Central Library, Henry Watson Music Library
collocazione Ms. Q544 Bk51.10

Scheda a cura di Berthold Over
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