Scheda n. 1965

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1700

Titolo

Cantata à Solo / Di Pietro Paulo Bencini; Discipulus Zij 169 [data mutila]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Bencini, Pietro Paolo (1670c-1755)
possessore: Ottoboni, Pietro (1667-1740)

Redazione

Roma : autografo?, (1690-1700)

Descrizione fisica

1 partitura

Filigrana

Non rilevata

Note

La sigla "Zij" sta probabilmente per Giovanni Lorenzo Lulier. Si vedi la cantata "In sì lontano lito", GB-Cfm, MU.MS.655, contrassegnata "del Zio Vle", cioè Giovanni del Violone, cioè Giovanni Lorenzo Lulier. Il manoscritto proviene dalla biblioteca musicale del Cardinale Pietro Ottoboni.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, do minore, c)
Oh Fileno crudel, Fileno ingrato
2.1: Affettuoso(aria, fa minore, c)
Un destino tiranno del core
3.1: (recitativo, c)
No, da me non partite
4.1: Allegro(aria, fa maggiore, c 3/8)
Per l’idol mio
5.1: (recitativo, c)
Mà che vaneggio, ahi lassa
6.1: Allegro(aria, do minore, c)
A la speme

Trascrizione del testo poetico

Oh Fileno crudel, Fileno ingrato,
Ingrato, sì crudel, Fileno amato!
Perchè de miei sospiri,
Delle lagrime mie
Ti prendi gioco Adoratrice Amante?
Sempre di tua bellezza il Nume invoco
E tu sordo a miei prieghi,
Superbo del mio duol pietà mi nieghi.
Dunque, à chi t’offre il Cor, ti mostri ingrato,
Ò Fileno crudel, Fileno amato!

Un destino tiranno del core
Mi condanna ad amare un crudel.
Sì, che t’amo, ò nemico d’amore,
Alma infida, ti sono fedel.

No, da me non partite,
Trafiggetemi pur, tormenti e pene,
Se dell’amato bene
La dolce rimembranza al cor destate!
Venite à stuolo
E con acerbo duolo
Trafiggetemi pur, pene adorate!

Per l’idol mio,
Ch’è sì vezzoso,
Il duol, che sento,
Piacer si fà.
Che, se proviene
Dal caro bene,
Che m’innamora,
È bella ancora
La crudeltà.

Mà che vaneggio, ahi lassa!
Condonami, ben mio,
Se querele sì ingiuste
Alla bellezza tua recano oltraggio.
Ecco muto pensier cangio desio,
E se pria ti chiamai empio incostante,
Già ti spero fedel, ti spero amante.

A la speme,
Che mai lusinga,
Benchè finga,
Io creder vuò.
Che più scherzo
Di reo dolore
Questo core
Esser non può.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Mp - Manchester - Central Library, Henry Watson Music Library
collocazione Ms. Q544 Bk51.7

Scheda a cura di Berthold Over
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