Scheda n. 1686

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Lilla vedi quel colle / Cantata XXIII

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Sarro, Domenico Natale (1679-1744)

Fa parte di

Cantate (n. 1589/23)

Redazione

[S.l : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

C. 69v-71v

Filigrana

Non rilevata

Note

Cantata contenuta in un volume interamente dedicato a Händel e per questo a lui erroneamente attribuita. Per l’attribuzione a Sarro cfr. Bibliografia e ms. E-Mn, Madrid, Biblioteca Nacional M/2246 (46) .

Titolo uniforme

Organico

Canto e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Gialdroni 1988: n. 52, p. 199.

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Lilla vedi quel colle
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2.1: (aria, sol maggiore, 3/4)
Se Nice è vaga
3.1: (recitativo, c)
Talor li veggio
4.1: (aria, fa maggiore, c)
Se lasciato il tuo vigor

Trascrizione del testo poetico

Lilla vedi quel colle
Che di tenera erbetta
Lieto verdeggia
Ivi la mia capanna umil sen giace
A cui vicina sta quella di Tirsi
Ove la bella Nice
Compagna tua sovente
Viene a sfogar le sue pene
Con l’amato pastore
E tu crudel ben puoi
Farmi di lui più lieto e pur non vuoi.

Se Nice è vaga
Tu sei più bella
Ma non sei quella
Nel compiacer
Se Tirsi è fido
Pur fido io sono
Ma io non son Tirsi
Poi nel goder.

Talor li veggio
Ahi lasso girar???
Di passo in passo
Cogliendo rose
E acanti e gigli
Ed amaranti
Stretto nodo formando
Tirsi con l’uno
ella con l’altro braccio
Ti chiamo tu non senti
io piango e taccio.

Se lasciato il tuo vigor
Ivi forse un dì vorrei
Mi dirai o quanto è bello
Quel ruscello quant’è vago
Quel bel mirto quel bel fior
Non v’è pianta che non ami
Non v’è angel che amor chiami
Non v’è belva in ogni selva
Che non piaghi il dio d’amor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.2.14.23

Scheda a cura di Miriam Loro
Ultima modifica: