Scheda n. 1591

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1660

Titolo

Del Sig.r Savioni / Lillo pastor sagace

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Savioni, Mario (1606/8-1685)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1640-1660]

Descrizione fisica

C. 63-74v ; 53x228 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, si♭ maggiore, c)
S, Lillo pastor sagace
2.1: (aria, sol minore, 3/2)
S, Languisco mi moro
3.1: (recitativo, fa maggiore, c)
S, Ma la sua ninfa ardita
4.1: presto(aria, si♭ maggiore, 3)
S, Se ninfa vezzosa
5.1: (recitativo, c)
S, Udito Lillo il tuono
6.1: (aria, sol minore, c)
S, Ahi qual fè sarà sicura
7.1: (aria, si♭ maggiore, 3)
S, Ben l'insegna questo infido
8.1: (recitativo, sol minore, c)
S, Così all'aure spiegò la bella i suoi desiri

Trascrizione del testo poetico

Lillo pastor sagace
Fingendo alla sua diva
Ardor pen’e martiri
Spesso il mentito duol così scopriva.

Languisco mi moro mia vita
Per te sol per te mio tesoro,
Né premio bastante all’ardente desìo
All’amore alla fé che languisco sol per te

Ma la sua ninfa ardita
Mentre ascoso fra mirti un dì il mirò
Per tentar la sua fé così cantò.

Se ninfa vezzosa mai brama chi l’ama
Costante e fedele sia sempre crudele.
Non facci mai vezzi ritrosa sdegnosa
Non curi disprezzi ad amatore infido,
Il riso, il bacio ogni favore è vano,
Che s’ei porge la bocca ha il cor lontano.

Udito Lillo il tuono
Del canto non concorde al suo desire
Perch’altra speme in seno egli nudria
Ratto se ne fuggìa
Ne mai più la seguì.
Onde Solinda bella,
Ch’avea da finto ardore,
Verace fiamma appresa
Tra solitarie arene
disacerbò così l’aspre mie pene.

Ahi qual fé sarà sicura,
In amor chi fia costante
Qual seno qual amante
Arderà di vera arsura,
Mentitrice è la fede
Senza premio o mercede
Sono finti i sospiri
Sono vani i martiri,
E morta la costanza
Se non l’avviva in sen dolce speranza
Ch’un affetto sincero
O non si trova mai o raro è il vero.

Ben l’insegna questo infido
Che languir fingea per me
Mentitore e senza fé
Ch’in un momento i suoi falsi sospir
Disperde al vento onde mia sorte addita
Che non vi è fé in amor se non mentita.

Così all’aure spiegò la bella i suoi desiri
Poscia il duol più acerbo col pianto palesò
Ed eco intanto co’ suoi tronchi sospir
Pianse al suo pianto, pianse al suo pianto.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.12(a).10

Scheda a cura di Cecilia Montanaro
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