Scheda n. 1527

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1660

Titolo

Era la notte e’l sonno

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 1630-1660]

Descrizione fisica

C. 1-8

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, mi minore, c-3/2-c)
S, Era la notte e'l sonno
2.1: (aria cavata, 3/3)
Ch'hai pianto o Dio
3.1: (arioso, c)
Ti fui crudele è vero
4.1: (arioso, c-3)
Volea più dir ma'l sonno
5.1: (aria, mi minore, 3/2)
Amor che vuoi da me
6.1: (recitativo-arioso, c-3/2)
Ahi conosco ma tardi

Trascrizione del testo poetico

Era la notte e’l sonno
Già dall’ali scotea dolce quiete
E un infelice amante
Cui severa beltade
Fea nell’alma portar dure catene
Dormia perché dormiano le sue pene.
Quando in sogno gli apparve
tutta in vista amorosa
Colei che desto mai mirò pietosa
Frena il pianto, dicea, frena i sospiri
O bell’idolo mio
E disgombra dal seno
Queruli accenti e dolorosi lai
Ch’hai pianto o Dio hai sospirato assai.

Ti fui crudele è vero
Hor riveste il mio sen men dure tempre
E brama l’alma d’adorarti sempre.

Volea più dir ma’l sonno
Perché vidde i rai del dì
disparì
E’l meschin che si destò
S’accertò ch’eran quei finti contenti
E che restavan seco i suoi tormenti.
Onde certo di penare
Questi accenti di dolore
Trasse con un sospir dall’egro core.

Amor che vuoi da me
Che quando il cor penoso
Prende breve riposo
Tu mi lusinghi ohimè
Amor che vuoi da me
Deh lasciami morire
perché finto gioire
Non è giusta mercede alla mia fè
Amor che vuoi da me.

Ahi conosco ma tardi
Che gioie non sai dar se non mentite
O voi ch’amate udire
Se tal hora in amor gioir credete.
Sognare sventurati e desti sete.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MAC - Macerata - Biblioteca Comunale
collocazione MSS.MUS.113.43.1

Scheda a cura di Chiara Tiboni
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