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Redazione
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Descrizione analitica
Già la notte s'avvicina
Lascia una volta, oh Nice
Non più fra' sassi algosi
Trascrizione del testo poetico
Già la notte s’avvicina:
Vieni, oh Nice, amato bene,
Della placida marina
Le fresch’aure a respirar.
Non sa dir che sia diletto
Chi non posa in queste arene
Or che un lento zeffiretto
Dolcemente increspa il mar.
Lascia una volta, oh Nice,
Lascia le tue capanne. Unico albergo
Non è già del piacere
La selvaggia dimora:
Hanno quest’onde i suoi diletti ancora.
Qui, se spiega la notte il fosco velo,
Nel mare emulo al cielo
Più lucide, più belle,
Multiplicar le stelle
E per l’onda vedrai gelida e bruna
Rompere i raggi e scintillar la luna.
Il giorno al suon d’una ritorta conca,
Che nulla cede all’incerate avene
(Se non vuoi le mie pene)
Di Teti e Galatea, di Glauce e Dori
Ti canterò gl’amori;
E tu dal mar vedrai sul vicin prato
Pascer le molli erbette
Le tue care agnellette,
Non offese dal sol fra ramo e ramo,
E con la canna e l’amo
I pesci intanto insidiar potrai.
E sarà la mia Nice
Pastorella in un punto e pescatrice.
Non più fra’ sassi algosi
Staranno i pesci ascosi:
Tutti per l’onda amara,
Tutti verranno a gara
Fra’ lacci del mio ben.
E l’umidette figlie
De’ tremuli cristalli
Di pallide conchiglie,
Di lucidi coralli,
Le colmeranno il sen.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Noseda
collocazione M.36.3.6
Scheda a cura di Stefano Aresi