Scheda n. 1255

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1750

Titolo

Cantata a’ voce Sola / del Sig.r Cesarini

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Cesarini, Carlo Francesco (c1665- dopo il 2.9.1741)

Fa parte di

[Cantate] (n. 1253/2)

Redazione

[S.l. : copia, 1690-1750]

Descrizione fisica

8 c. ; 210x270 mm

Note

Fascicolo sciolto; antica numerazione delle carte (5-12) barrata e sostituita da nuova (1-8); a carta 8v (vuota) sono scritti la vecchia segnatura "XXII.2.11 27" e il numero "36293"; su SBN e Internet Culturale risulta la vecchia segnatura "Cantate 87@2"

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Lindgren 2004: p. 776

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Della mia bella Clori
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2.1: (aria, do minore, c)
S, Nel baciarti in sogno ancora
3.1: (recitativo, c)
S, Il primo bacio, o cara
4.1: (aria, do minore, 12/8)
S, O se canta o se favella
5.1: (recitativo, c)
S, Da quel dì ch’io mirai
6.1: (aria, mi♭ maggiore, c)
S, No, no m’incatenar

Trascrizione del testo poetico

Della mia bella Clori
Quella bocca adorata,
D’animati coralli
Quando attento la miro
Io godo è ver, ma del goder io spiro.
S’ogni pensiero della mente mia
In sì bella priggione amor t’inchiuse,
L’urna dei spirti ancor voglio che sia.
Amor, deh, fa’ ch’il giorno
Appaghi il bacio, i tanti miei desiri
E che quest’alma tra quei labri spiri.

Nel baciarti in sogno ancora
Bella mia parmi goder;
Gode l’alma e par che mora
Langue il cor, ma dal piacer.

Il primo bacio, o cara,
Ti poserà sul labro
L’alma e lo spirto mio.
Ma quel che più desio
Che t’imprima nel core
Il mio affetto, il mio amore.
O cara e non t’avvedi
Ch’al tuo dolce cantar io vengo meno,
Languisco e quasi spiro?
E dice il ciglio in tacita favella:
Eccoti, eccoti l’alma, l’alma o bella.

O se canta o se favella
La mia bella
Spira gratia e spira amor
Il cinabro di quel labro
Fa languir quest’alma e il cor.

Da quel dì ch’io mirai
Dal tuo labro i rubbini,
Questo libero cor servo si rese
Dalla dolce armonia
Vinta a te, si donò l’anima mia.

No, no m’incatenar
No, no mi stringer più
Ch’io son avvinto.
Quei lacci non baciar
Ch’in dolce servitù
L’alma m’avvinto.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 22.2.11(25-28).2

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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