Scheda n. 13083

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Ritratto di Clori | Cantata Del Sig.r Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Canta | te | diverse (n. 13068/13)

Descrizione fisica

1 partitura (p. 325-342) ; 210x270 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall'incipit testuale.

Titolo uniforme

Per formare la bella ch'adoro. Cantata , Ritratto di Clori

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria strofica, la maggiore, 3/4)
Per formare la bella che adoro
1.2: (aria strofica, la maggiore, 3/4)
E la bocca di perle e rubini
2.1: (recitativo, C)
Della mia vaga Clori
3.1: Largo(aria strofica, si minore, 3/8)
Se del pomo alla contesa
3.2: (aria strofica, si minore, 3/8)
Poiché dando il vanto a Clori
4: (recitativo, C)
E pur per mio martire
5: Largo amoroso(Aria , la maggiore, C)
Ch’io per questo più non t’ami

Trascrizione del testo poetico

Per formare la bella che adoro
Le grazie s’uniro al vago lavoro,
Le chiare pupille
Son quelle scintille
Ch’agl’astri rapiro
Ma più lucidi son gl’occhi che ammiro.

E la bocca di perle e rubini,
Un molle ricetto son d’oro i bei crini,
Di gigli e di rose
Le guance vezzose,
Di neve il bel petto
Ma tutti i paragon vince l’aspetto.

Della mia vaga Clori
Sembra pregio volgare il bel sembiante,
Trasse i suoi dolci ardori
Da più bella cagion quest’alma amante,
Dello spirto l’ardire
Di quell’anima grandi i sensi alteri,
Grati benché severi
Quel pensier sì sublime
Che di femina solo il nome apprezza
Il favellar dell’eloquente lingua
Fa che la sua bellezza
Il mio attonito cor più non distingua.

Se del pomo alla contesa
Fra le dive ei fosse stata
Niuna d’esse havrebbe resta
Con la Paride sdegnata.

Poiché dando il vanto a Clori
Ella è Giuno alle maniere di beltà
La dea d’amori
Sembra Pallade al sapere di beltà.

E pur per mio martire
Un’alma sì gentile
O di pungerla amor non hebbe ardire
O non viddi un affetto al suo simile,
Se tal hor mi palesa
Ch’entro del cor accesa
Per me la fiamma asconde
Con lo scherzo d’amore
Tosto confonde.
Se parto dal suo volto
Sdegnosa ella s’adira
Ma poi se a lei ritorno
Non dimostra gioir se pur mi mira
E così il mio bel foco
O non cura o non prezza o il prende a gioco.

Ch’io per questo più non t’ami,
Clori mia, non lo sperar;
Pria vedrai senza rai Febo in ciel
Ch’indietro chiami l’acque
Il rio senz’onde il mar.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Dl - Dresden - Sächsische Landesbibliothek - Staats-, und Universitätsbibliothek
collocazione Mus.1-J-2,2.13

Scheda a cura di Ivano Bettin
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