Scheda n. 12688

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1650

Titolo

Quando si spezzerà il durissimo diamante

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 6-16

Filigrana

Non rilevata

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria-refrain, la maggiore, C)
Quando si spezzerà
2.1: (aria, la maggiore, C)
Un pensier più stravagante
3.1: (aria, la maggiore, 3)
A chi pena sempre mai
4.1: (aria-refrain, la maggiore, C)
Quando si spezzerà
5.1: (recitativo-arioso, C)
Non vedete mio sole
6.1: (aria, mi minore, 3)
Un bel volto lusinghiero
7.1: (recitativo-arioso, C)
E da me che languisco
8.1: (aria, mi minore, 3)
È troppo rigore
9.1: (aria-refrain, la maggiore, C)
Quando vi spezzerà

Trascrizione del testo poetico

Quando si spezzerà
Il durissimo diamante
Della vostra crudeltà.

Un pensier più stravagante
Vostro cor già mai nutrì
Vi pregisate esser Amante
D’un garzon che vi tradì
Il mio cor ch’è sì fedele
Sol da voi sempre si sprezza
Vuol seguir vostra bellezza
Le vestiggia d’un crudele.

A chi pena sempre mai
Per voi solo anima mia
Viè più cruda iniqua e ria
Dispensate affanno e lai
Pur godete del mio male
Del martir ch’al petto io sento
Ed amando empio rivale
Raddoppiate il mio tormento
Se così sempre è mia sorte
Del mio cor che ne sarà
S’incontrar non può la morte
Col pensier sempre dirrà.

Quando si spezzerà
Il durissimo diamante
Della vostra crudeltà.

Non vedete mio sole
Idolo amato che la beltà
Che vi consuma et arde
Di speranze bugiarde
Di falaci apparenze
Di finte larve e di menzogne onusta
Vostri pensieri ingombra
È un vento un nulla un’ombra
quel mentito piacer che vi promette.
Ah non v’alletti o cara
Giovanetta beltà che sempre in fida
Vanta costanza all’hor quando è homicida.

Un bel volto lusinghiero
Che sembrass’a un Ganimede
Variabile è di fede
Ha volubile il pensiero
Età tenera arrogante
Di pietà fiera nemica
Più frenetica incostante
Di cangiar sue voglie amica
E voi perfida e seguace
Di lanugine Rosata
Pretendete innamorata
Fra sue spine haver la pace.

E da me che languisco
Sempre fido e costante
Immutabile Amante
Che scolpito nel volto
Porto di mia fermezza i segni
E l’opre dispensate
Ad ogn’hor pena e dolore.

È troppo rigore
O luci mie vaghe
Rimedio alle piaghe
Sol brama il mio core
E se fia ch’ogn hor
Pria cruda al mio mal mi vegga sì
Mio pensier la notte e’l dì
Di voi sempre si dorrà.

Quando si spezzerà il durissimo
diamante della vostra crudeltà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PS - Pistoia - Biblioteca dell'Archivio Capitolare del Duomo
collocazione B 290-1.2

Scheda a cura di Teresa Gialdroni
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