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Descrizione analitica
Dalle sponde del Nilo
E pur parti idolo mio
Dunque ingrato in un instante
Ah che all’accenti miei risponde a pena
Miei sospiri per tormi alle pene
E se non è bastante
Insepolto e lacerato
Così disse la bella
Trascrizione del testo poetico
Dalle sponde del Nilo
In picciol legno accolto
Fra ‘l taciturno horror di notte oscura
Sciogliea le vele il fugitivo Aurindo
Quando da lungi in così fatti accenti
Sentì Fille a spiegar i suoi tormenti:
E pur parti idolo mio
Pur ten vai senza di me
Dunque ingrato in un instante
Più del mar alma incostante
Il mio sen tradir così
Dov’è il cor dov’è la fé.
Ah che all’accenti miei risponde a pena
Il flebil mormorio d’aura notturna
E tento in van di palesar mia pena.
Miei sospiri per tormi alle pene
Correte volate
Il corso arestate
A un empio infedel.
E se tarda se tarda il mio cor
ben che fido v’appresti Cupido
I suoi vani a frenar il crudel.
E se non è bastante
D’un vilipeso cor l’acceso duolo
per far contro d’un reo le mie vendette
Vibra con man severa
Gran tonante del ciel crude saette
Di quell’empio fanne scempio
Fa che ceda al tuo rigor.
Insepolto e lacerato
Fa che sconti ormai l’ingrato
L’empietà d’offeso honor.
Così disse la bella
Ma i suoi gravi martiri
Disperse ai venti e in tanto in placid’onde
Aurindo si ridea de suoi tormenti.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione DD.51.16
Scheda a cura di Alessandro Sabino Virgilio