Scheda n. 12124

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1680

Titolo

Del Carissimi [Nella più verde età]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Carissimi, Giacomo (1605-1674)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 104-120

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (cantata, fa maggiore, C)
Nella più verde età dell’anno amante
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Trascrizione del testo poetico

Nella più verde età dell’anno amante
Che di scherzi innocenti il core appaga
Là [o]ve schiera di fior ridea più vaga
Lusingato garzon drizzò le piante.
Tra l’odorato popolo di Flora
Apria Rosa gentil purpureo seno
E si vedea sol per bearla a pieno
Sospirar l’aura e lagrimar l’aurora.
Da quegl’Ostri allettato in lei rivolse
Tacito spettatore il guardo immoto
Poi del suo bello adorator divoto
Spriggionando la voce il canto sciolse.

Più tranquillo e più giocondo
Al tuo riso arrida il cielo
Al tuo stelo versi l’alba
Versi l’alba humor fecondo
E paghi a cento a cento
Al suol che ti nodrì stille d’argento.

Tu precorri i dì sereni
O d’April vaga foriera
Messaggiera
Sol di gioie a noi ten vieni

E del fugato inverno
Spiegh’in purpurea insegna honore eterno.

Più d’un aura adulatrice
Tra quegl’ostri ogn’hor festeggia
Ti corteggia
Più d’un Ape emulatrice

E scherza in dolci modi
Con suoi sussurri a celebrar le lodi.

Mentre così favella
E già stende non lento
Alla pianta gentil la man rubella
Ecco in un sol momento
Delle purpuree foglie
Cader le vaghe spoglie
E tolto il Regio velo
Seguir pungenti spine il nudo stelo.
Attonito esclamò
Qual turbine involò
Di Rosa vezzosa
La vaga bellezza
La bella vaghezza
Dove dove fuggì
Il Sol del Prato
In un baleno sparì.

Così Langue così cade
Il bel fior di nostra etade
Al passar d’un breve dì
E sol d’aspro dolore
Restan le spine a tormentar il core.

Di vaga speranza
Oggetto fallace
È dono fugace
Di folle costanza
Gradita sembianza
Le punte ha vicine
La delitia d’un fior
Termina in spine,
A vano favore
Sue cede il martire
D’incerto gioire
Seguace il dolore
La gioia d’un core
Ha’l pianto per fine.

Folli e ciechi mortali
Hoggi ad aprire i lumi april vi invita
L’incostanze fatali
Ecco a note di rose al mondo addita
Spiegarsi a nostro prò fogli odorati
E son lingue del cielo i fior de’ prati.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.5.16.12

Scheda a cura di Alessia Maria De Michele
Ultima modifica: