Scheda n. 12049

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1660

Titolo

Pensando a la mia donna e nott’e dì

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 100v-109v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Contralto, tenore, basso e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (terzetto, do minore, C)
Pensando a la mia donna e nott’, e dì
2.1: (terzetto, fa minore, C)
Amor che vede
3.1: (terzetto, fa minore, 3/2)
Son degno di pietà
4.1: (terzetto, fa minore, 3/2)
Non sa la crudele
5.1: (cavatina, do minore, 3/2)
Soffri Amante fedel il duol in pace
6.1: (terzetto, fa minore, 3/2)
Son degno di pietà
7.1: (cavatina, do minore, C)
Deh frena il pianto omai non più lamenti
8.1: (terzetto, do minore, 3/2)
Son degno di pietà

Trascrizione del testo poetico

Pensando a la mia donna e nott’, e dì
non potendo mirar la sua beltà
Fra timor et Amor dico così
Lunge dagl’occhi miei chi sa fa.

Amor che vede
La mia pura fé
M’aita, e mi risponde
Pens’à te ma’il timor
Mi sospend’e dice no.

Chi da lunge ti sta tradir ti può

Son degno di pietà
Che non si premia la mia servitù
Ne men credut’è la mia fedeltà.

Non sa la crudele
Qual sia la possanza
Di vera fermezza,
E di pura osservanza
Dispera la speme
Che fede non ha.

Soffri Amante fedel il duol in pace,
Che ben soccorre amor chi soffre e tace

Segui pur a servir sì gran beltà
Ama e spera col tempo al fin chi sa.

Son degno di pietà.

Deh frena il pianto omai non più lamenti
Che stato cangierai presto in contenti
Sia costante il tuo petto e credi a me
Un che dura in Amor la vince a fè.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.2.4.12

Scheda a cura di Maria Tenace
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