Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo dal frontespizio. Il manoscritto è stato realizzato dal copista, probabilmente di origini napoletane, ormai comunemente identificato come “Napoli A” e riconoscibile dal fregio simile a una mano stilizzata che generalmente pone sulle carte da lui vergate (Cfr. Bibliografia). In calce all’ultima pagina di musica: «Fine L:D:M:S:V:».
Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
Traspiantatemi in un bosco
Così dice la rosa
È più bello quel ruscello
Trascrizione del testo poetico
Traspiantatemi in un bosco
Ch’ivi anch’io tra le viole
Voglio ascondere anch’al sole
Questa mia qual sia beltà.
Tardi al fine omai conosco
Ch’anche in mezzo a tante spine
La vezzosa, ardente rosa
Mal sicura se ne sta.
Così dice la rosa
Col mutulo linguaggio
Dell’odoroso labro
Allor che vede che l’insidi
A tutte ore, Tirsi,
Il vago pastore,
E la guardano invano
Le spine, oh Dio, dall’importuna mano.
Il natio prato in tanto
Crede quel suo lamento
Un dolce mormorar d’un qualche vento,
Così sdegnando anch’io
L’esser bella ad altrui
Già risolvo fuggirmi
Tra le selve e voi venite meco
A viver romite
Tra solitari orrori
Ninfe che di beltà siete anche fiori.
Là tra più incolto eremo
Giuro che troveremo
Lungi da infido amante
Più costanza ne’ sassi
E ne le piante, più di fede ne’ tronchi
E ne’ gelidi fonti,
Gelo, no gelosia, velen del core;
Là d’innocente amore
Fedeli ogni momento
Difenderan le rupi il bel contento.
È più bello quel ruscello
Più gradito se romito
Tra le balze corre ogn’or.
Ma se lambe egli l’arene,
Fugge invan gregge che viene,
Egl’intorbida l’umor.
Risorse online
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 32bis.14
Scheda a cura di Ivano Bettin