Scheda n. 10831

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

Del Sr Tenaglia [Che volete ch’io canti?]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Tenaglia, Antonio Francesco (1612c-1672)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 103-109v

Filigrana

Non rilevata

Note

Contiene una citazione testuale e musicale della cantata di Luigi Rossi Un ferito cavaliero (Lamento della regina di Svezia): da "Un ferito cavaliero" fino a "Piangi Regino ohimè, Gustavo è morto". Il testo di questo frammento è di Fabio della Corgna.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Che volete ch’io canti
2.1: (aria, c)
Fra diluvi di pianto
3.1: (aria, c)
Forse il pianto più del canto

Trascrizione del testo poetico

Che volete ch’io canti
Se al canto un duro cor non si può frangere
Deh lasciatemi piangere
E le musiche mie sien solo i pianti
Che volete ch’io canti
Che ne i tartarei chiostri
Con voce armoniosa
Rendesse Orfeo la crudeltà pietosa
Opra fu sol de favolosi inchiostri
Ch’in un petto ove regna crudeltà
il canto mai non può destar pietà
Piangete o miei lumi
Afflitti e dolenti
e mesti e piangenti
Scioglietevi in fiumi.

Fra diluvi di pianto
Sommergete il mio core
E lagrimate tanto
Fin che l’alma piangendo si consumi.

Forse il pianto più del canto
Qualche poco di pietà
Da quel core impietrerà
Che sembra un aspe a gl’amorosi canti
Che volete ch’io canti

Se in questo libro qui
Vi sta qualche lamento
Che a proposito fa del mio tormento
Come par ch’io vedessi l’altro dì
Mentre stavo cercando
Parch’io possi cantando
Sfogar il mio cordoglio
Per non sentirvi più cantar la voglio
E appunto o buona sorte
Della Sveva Reina ecco il lamento
Che di Gustavo Re piange la morte
Questo sì di cantare io mi contento.

Un ferito cavaliero
Di polve di sudor di sangue asperso
L’anelante corsiero
Lascia né so s’ai piè cade o s’inchina
della Sveva Reina
Dice l’Austriaco e ‘l Goto incerto Marte
E periglioso stringe
Io trafitto Colà qui a morir vengo
Acciò del pianto tuo gli estremi uffici
Habbia l’ucciso Re
Piangi del Cielo Il torto
Piangi Reina ohimè Gustavo è morto

Ma se quella son io
Che moro ohimè non tocca alla Reina
Tocca a piangere a me
E non ve lo diss’io
Che non vuole ch’io canti il dolor mio
E già ch’agli occhi miei piovendo ingiù
Le lagrime cadenti
Perch’io non canti più
Sommergono nel pianto i mesti accenti
Dunque si fermi il canto
E si ricordi al pianto
Che se i canori e musici con canti
Di lingua innamorata
D’impietosir un’alma disperata
Non son già mai bastanti
Che volete ch’io canti?

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.17 (B) [olim C.I.8B (A.54)].16

Scheda a cura di Cinzia Trabucco
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