Scheda n. 830

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1750-1800

Titolo

[Dal dì ch’amor m’accese]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Scarlatti / Cantata (n. 745/11)

Redazione

[S.l. : copia, 1750-1800]

Descrizione fisica

C. 40v-43r

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Dal dì ch'amor m'accese
2.1: Moderato(aria, re minore, c)
Accese il core amante
3.1: (recitativo, c)
Fé vedermi nel ciel, d'un vago volto
4.1: Allegro(aria, 6/8)
Nel bel volto di Clori vezzosa

Trascrizione del testo poetico

Dal dì ch’amor m’accese
A’ miei danni s’uniro
Fortuna, gelosia
Timor, sospetto
Ma le più crude offese
Che struggono il mio petto
L’avventa Amor che nel mio cor risiede
Ah schernito mio cor povera fede

Accese il core amante
Con placido sembiante
L’ignudo alato arcier
Piacer m’offerse allora
Ma sol per far ch’io mora
Fu ingrato e menzogner

Fé vedermi nel ciel, d’un vago volto
Gemino sol da due pupille accolte
Svelte già del bell’orto di Citera
Vidi fiorir due rose
In due guance vezzose
Del più acceso rubin conca gemmata
Egli aperse al mio sguardo ond’io mirai
Di due giri di perle al bel candore
Il più ricco tesor che vanti amore
Ma invan candido sen che all’alba è velo
Vidi il sostegno che fea base al cielo

Nel bel volto di Clori vezzosa
Risplende amorosa la gioia d’un cor
Ma se gira le vaghe pupille
D’accese faville è incendio e dolor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Baf - Bologna - Archivio-Biblioteca dell'Accademia Filarmonica
fondo FA1
collocazione 1417.11

Scheda a cura di Raffaele Deluca
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