Scheda n. 10577

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1712

Titolo

Del S.r Mancini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)

Fa parte di

Redazione

[Napoli : copia], 1712]

Descrizione fisica

C. 165r-181r ; 210-270 mm

Note

Titolo dall’incipit testuale. Il ms è stato redatto da due mani diverse (C. 165r-173r; 173v-181r). In calce all’ultima pagina di musica: «1712».

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

URFM: Se nascessero mille amori

Descrizione analitica

1.1: And.e(aria, sol maggiore, 2/4)
Se nascessero mille amori
2.1: (recitativo, c)
Così cantava in bella notte estiva
3.1: (aria, do maggiore, 12/8)
Bella è la fedeltà
4.1: (recitativo, c)
Voce questa non fu
5.1: (aria, sol maggiore, 3/8)
Donzellette che Veneri siete

Trascrizione del testo poetico

Se nascessero mille amori
E in me fussero mille cori
Non voglio mancar di fè.
Se tornassero mille Veneri
Sarò sempre sino alle ceneri,
Bella Clori, fedele a te.

Così cantava in bella notte estiva
A’ piè dell’Aventino
Il fido Eurillo
E dall’opposta riva
Donna leggiadra aprì
La voce al canto e favellò così.

Bella è la fedeltà,
Ma bella come il mar
Che per farlo cangiar
Basta un momento.
Avrà fede beltà
Quando fermar potrà
Questo rapido fiume
Il molle argento.

Voce questa non fu
Ma stral di foco
E strale in notte estiva
Che lascia dove passa
E straggi e morte.
Così di mille amori
Chi disprezzò gli strali,
Così di mille Veneri
Chi non teneva i vezzi
E i bei rigori
Non vedendo l’oggetto
Al suono d’una voce
Amò l’aura percossa
E non so come fatto
Infedel s’innamorò d’un nome.

Donzellette che Veneri siete
Non credete
A chi giura e fa voti d’amor.
Quando giura un amante è verace
Ma è farfalla che presto è mendace
D’ogni fiamma se vuole l’ardor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 182 (olim 33.3.22).35

Scheda a cura di Ivano Bettin
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