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Redazione
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Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
S, Già la notte fastosa
S, Ahi che troppo ingrata sorte
S, Stelle crudel'e fere
S, Contenti svanite
S, Così mesto piangea Fileno amante
Trascrizione del testo poetico
Già la notte fastosa
Con folte schiere d’ombre
Trionfava del giorno
E tenebroso il cielo
Con ammanti lugubri accompagnava
I funerali al sole
Già fra placidi sonni
Su le morbide piume
Le lasse membra ogni mortal posava
Sol con basso sussurro
Nella squallida nave
Invido delle stelle mormorava
Fremendo il mar ondoso
Quando Fileno amante a piè d’un atro
Assiso agitato e silente
Da suoi gravi tormenti
Così si dolse e ragionò coi venti.
Ahi che troppo ingrata sorte
Godi tu de miei tormenti
Troppo rigida consenti
Ch’il mio cor corra alla morte
Non bastavano le pene
Che soffriva il cor amante
Che vuoi tormi? Il bel sembiante
Di colei ch’è sol mio bene.
Stelle crudel’e fere
Mirate in quale stato
Mi spinge il crudo Fato
Spiro senz’haver spirto
Vivo privo di vita
Hor ch’Eurilla mia bella
Che porgeva al mio mal pietosa aita
Da me lungi ne vola et è sparita.
Contenti svanite
Speranze fuggite
Partite sì sì
Se l’idolo amato
Che l’alma gradì
Già vola col piè
Già parte da me.
Così mesto piangea Fileno amante
Al mormorar d’un rio
Perché lungi da sé volgea le piante
L’idolo del suo cor amato amante
Quando l’humide luci
Dal lagrimar già stanche
Abbandonò soavemente al sonno
E perché sol sperava
Dal suo morir riposo
Gode pure ben fida e fiera sorte
Dar tregua al suo dolor con finta morte.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.5.30.12
Scheda a cura di Elisa Passone