Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
Mio core che speri
Non sperar no ai tuoi dolori
A quel lume sì fosco
Pupilla annerita
Così Eurindo sconsolato
Ma l'incauto fatto alato
Trascrizione del testo poetico
Sedeva un giorno Eurindo
Sovra il margo d’un rio
Dove natura vegetabil tapetto
A scorno degli Etiopici lavori
Trapunse l’herbe e ricamò di fiori,
Prese in mano la cetra
Di cui Febo insegnoli arte maestra
E sui numeri armonici scherzando
Pianse così cantando.
Mio core che speri
Non mai bianca fede
Daran per mercede
Quei rai che son neri.
Non sperar a tuoi dolori pace più
Se due mori t’hanno posto in servitù.
A quel lume sì fosco
Chiaro non vedi ancora
La tua sorte funesta
Qual nere pompe a la tua morte appresta.
Pupilla annerita
Con linea letale
Ti segna la vita.
S’a questi consigli
Mio cor non ripigli
Il calle smarito
Urti in carboni accesi e sei spedito.
Così Eurindo sconsolato
Favella al tuo core inamorato.
Ma l’incauto fatto alato
Vani audaci dispiegò.
A la luce ch’adorò
Qual pirausta egli credé
Di nutrirsi entro l’ardore
Ma farfalla poi cadé.
A quel gemino splendore
A la luce ch’adorò.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione AA.93.17
Scheda a cura di Raffaele Deluca