Scheda n. 760

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1673

Titolo

Sedeva un giorrno Eurindo / [Carlo Grossi]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Grossi, Carlo (1634-1688)

Pubblicazione

Venezia : appresso Francesco Magni Gardano, 1673

Descrizione fisica

P. 235-256

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’incipit testuale; nome dell’A. dal front. dell’intera edizione

Titolo uniforme

Sedeva un giorno Eurindo. Cantata, Sopra gli occhi neri

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (c)
S, Sedeva un giorno Eurindo
%C-1@c 4-8-8'D4D8DD/4xF8FG4GG/8AA2A8AB/
2.1: (aria, re minore, 3/2)
Mio core che speri
3.1: Vivo(6/8)
Non sperar no ai tuoi dolori
4.1: (c)
A quel lume sì fosco
5.1: (aria, si minore, 6/4)
Pupilla annerita
6.1: (c)
Così Eurindo sconsolato
7.1: (aria, sol minore, 6/4)
Ma l'incauto fatto alato

Trascrizione del testo poetico

Sedeva un giorno Eurindo
Sovra il margo d’un rio
Dove natura vegetabil tapetto
A scorno degli Etiopici lavori
Trapunse l’herbe e ricamò di fiori,
Prese in mano la cetra
Di cui Febo insegnoli arte maestra
E sui numeri armonici scherzando
Pianse così cantando.

Mio core che speri
Non mai bianca fede
Daran per mercede
Quei rai che son neri.

Non sperar a tuoi dolori pace più
Se due mori t’hanno posto in servitù.

A quel lume sì fosco
Chiaro non vedi ancora
La tua sorte funesta
Qual nere pompe a la tua morte appresta.

Pupilla annerita
Con linea letale
Ti segna la vita.
S’a questi consigli
Mio cor non ripigli
Il calle smarito
Urti in carboni accesi e sei spedito.

Così Eurindo sconsolato
Favella al tuo core inamorato.

Ma l’incauto fatto alato
Vani audaci dispiegò.
A la luce ch’adorò
Qual pirausta egli credé
Di nutrirsi entro l’ardore
Ma farfalla poi cadé.
A quel gemino splendore
A la luce ch’adorò.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione AA.93.17

Scheda a cura di Raffaele Deluca
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