Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
L’attribuzione del testo poetico si deve alla raccolta di "Cantate per musica a voce sola | di Fran.o Maria Paglia" custodita in I-Rvat, Fondo Vat. lat., 10204 (vedi scheda).
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Fileno io non intendo
Se d'Amor si prov' il foco
Chi d'Amor provò lo strale
Il sospirar non giova
Che non merta pietà chi non la chiede
Il portare un'occulta ferita
Nave posta lontano alle sponde
Giust' è solo il tacere
Mostri spirti da freno e non da sprone
Chieda pure a una beltà
Quant'è nobile il tacer
Tu sai ch'Amore è cieco
S'egli è cieco ella è sorda e tu sei muto
Trascrizione del testo poetico
Fileno io non intendo
Ciò che brami il tuo core
Sa del labbro gl’accenti
Raccontar non mi sanno il tuo dolore
O inutile sospiri o parli ai venti.
Se d’Amor si prov’il foco
Nell’ardore che si tace
Si fa cenere il pensier.
Ma se chiede a poco a poco
Troverà labbro loquace
Il sentiero del goder.
Chi d’Amor provò lo strale
E la piega non palesa
Di tacer si pentirà.
E chiedendo un dì fatale
Nuov’aita a vecchia offesa
Troppo tardi ei giungerà.
Il sospirar non giova
E il pianger non basta
Per esprimer tacendo
Il tenor di sua fede
Che non merta pietà chi non la chiede.
Il portare un’occulta ferita
Non curando tentar la sua sorte
È l’istesso ch’andar a morir.
O si chiama disprezzo di vita
O rassembra destino di morte
È follia d’un strano desir.
Nave posta lontano alle sponde
Senza guida che pensi agl’eventi
Tu dal lido vedrai naufragar.
Quando i remi non parlan all’onde
E la vela non parla coi venti
O ’l pilota non parla col mar.
Giust’è solo il tacere
Allor quando s’unisce
Per incontro d’Amore
Alma con alma accesa e core a core
Ma se l’amante è ignoto
Alla bella cagion
Dell’affanno che sente
Mostri spirti da freno e non da sprone.
Chieda pure a un beltà
La pietà
Chi pretende Amore e fé
Ma se pago un dì sarà
Non dovrà
Palesar la sua mercé.
Quant’è nobile il tacer
Quel piacer
Che si prova nell’amar.
Tanto è perfido il voler
Già goder
Senza chiedere e parlar.
Tu sai ch’Amore è cieco,
Tu sai che Filli è sorda,
Dimmi dunque che speri
Col non chieder aita al cor perduto
S’egli è cieco, ella è sorda e tu sei muto.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione DD.50.7
Scheda a cura di Giulia Giovani