Scheda n. 9921

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1735

Titolo

N. 31 / E qual pietà crudele

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 9055/31)

Redazione

[Napoli : copia, 1700-1735]

Descrizione fisica

C. 197-204

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, re minore, c)
E qual pietà crudele
2.1: Largo(aria, la minore, c)
Sù le ceneri dolenti
3.1: (recitativo, mi minore, c)
Fu vendetta del sole
4.1: (aria, do maggiore, 12/8)
Vivrai s’estinta sei

Trascrizione del testo poetico

E qual pietà crudele
Fila stami di vita all’amor mio?
E come poss’o Dio
Doppo estinto il mio bene
Spirar aure vitali in tante pene
Già freddo marmo accoglie
Tra le viscere sue il mio tesoro
Ed io ancora non moro?
Ahi ch’è la vita mia
D’ogni morte crudel peggiore assai
Se vivo sol per non goder più mai.

Su le ceneri dolenti
Deh versate o mie pupille
In amare e calde stille
Distemprato in pianto il cor
Che se morto il caro bene
Sol dovete in tante pene
Esser esca del dolor.

Fu vendetta del sole
Recider di tua vita i cari stami
Che quell’invida stella
Più soffrir non potea e morì in terra
Ma fissa sempre o cara
Nel pensiero sarai di chi t’adora
E ti prometto ancora
Esserti sempre fido in sin che sciolto
Dal commercio mortal lo spirito oppresso
Di te vivrà alla bell’ombra appresso.

Vivrai s’estinta sei
Luce degli occhi miei
Fissa nel mio pensier
E ti sarò fedel.
Né di novello ardore
Accenderà il mio core
Il faretrato Arcier
Per rendermi infedel.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.3.33 [olim Cantate 28].31

Scheda a cura di Giulio Amandorla
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